Aspettando Godot…


Alle 13:00 15:00 16:30 17:15 19:00 20:30 di oggi, martedì 18 maggio, non è ancora iniziato il viaggio di trasferimento di Silvio Scaglia dal carcere di Rebibbia alla sede degli arresti domiciliari, nella sua casa in Valle d’Aosta. Nell’attesa che termini la prima fase del calvario giudiziario dell’ Ing. Scaglia, il blog silvioscaglia.it intende ringraziare tutti i collaboratori, amici, conoscenti e cittadini amanti delle garanzie civili che in questi 81 incredibili giorni hanno offerto sostegno e solidarietà a un cittadino “colpevole” solo di essersi messo a disposizione, nel più breve tempo possibile, degli inquirenti.


Per l’occasione ribadiamo l’impegno del blog ad informare l’opinione pubblica sia sulla vicenda del fondatore di Fastweb che del suo collaboratore dell’epoca Mario Rossetti, attualmente ancora detenuto.



1.534 Commenti a “Aspettando Godot…”

  • natalia:

    Speriamo che in questa vicenda non succeda come in tanti casi italiani che ci siano persone di serie A e quelle di serie B, in questa vicenda ci sono ancora altre persone che come Silvio Scaglia stanno pagando una detenzione preventiva del tutto ingiusta….. speriamo che anche per loro ci sia qualcuno che se ne occupi….!!!!!

  • beatrice caldarola luciano:

    ….. un’agonia leggere queste continue cancellature che fanno passare un’altra giornata a Silvio lontano dalla sua famiglia e dalla sua vita…..un’agonia non sapere che Mario, co-imputato , sia oggetto di contemporanea identica decisione….fino a poco tempo fa credevo di vivere in un paese civile e non avevo paura….coraggio Silvio, coraggio Mario e coraggio alle vostre famiglie!

  • Cinzia:

    Ci mobilitiamo, giustamente, per i diritti umani negati a Cuba, ma non ci accorgiamo della mancanza dei nostri, finchè non succede a qualcuno di cui ne conosciamo il valore umano e professionale. Noi speriamo che su questa assurda vicenda di accendano i riflettori per non dimenticare ciò che hanno subìto Silvio Scaglia, la sua Famiglia e quanti come loro soffrono ingiustamente. Vi siamo sempre vicini con grande affetto.

  • giovanni:

    Comunque, a ben leggere le carte è chiaro che c’è più d’uno ingiustamente detenuto per questa storia. Penso che il Blog dovrebbe occuparsi un po’ di tutti e della triste “morale” che questa vicenda insegna alle persone perbene.

  • stefano:

    Talita il vero problema non è legislativo.. nel senso che già adesso la legge non consente di fare quello che i magistrati fanno. Ritengo che sia più un problema professionale: bisognerebbe che i PM e i GIP facessero il loro lavoro e basta, applicando la legge e non usandola in modo distorto per acquisire fama, successo e poltrone. E’ inutile che il parlamento faccia una legge per dire cosa? che i magistrati devono fare il loro lavoro, senza farla fuori dal vaso?! Mi pare follia!

    • Talita:

      Stefano, è più che semplice.

      Il Parlamento deve FINALMENTE legiferare, imponendo che i magistrati:
      1) paghino per i loro errori in àmbito sia civile sia penale;
      2) seguano carriere distinte. Di modo che chi giudica e chi accusa non siano fratellini siamesi.

      Ed esattamente in quest’ordine.
      Attualmente i magistrati vivono in una condizione di assurdo privilegio, per cui possono commettere qualunque errore – che sia volontario o involontario – senza pagare nulla. Come invece paga qualsiasi altro professionista.
      Anzi, talora chi più sbaglia più viene promosso: dipende da quanto lo specifico errore sia funzionale a determinati scopi.

      Non sarebbe poi male se si osservasse meglio e di più COME i magistrati entrano in magistratura e come avviene la loro progressione di carriera.

      Non sarebbe male neanche rivedere modalità d’elezione e composizione del Csm.

      Poi ci sarebbero mille altre minutaglie, ma non voglio annoiarti troppo.

      • Stefano:

        Talita.. Si certo.. Sempre detto: fino a quando non pagano, sono impuniti per definizione! E visto che da magistrati passano ad essere politici con una consequenzialità che puzza più di una carogna, facciamo che certe cariche siano politiche da subito (eletti, come in USA). Così, oltre che pagare, quando non ottengono risultati vanno a spalare letame invece di sedere tranquilli e beati.. Oppure vanno a fare gli scribacchini come Tinti.

  • Talita:

    Segnalo l’articolo “Vacilla il teorema contro Scaglia” di Alfonso Piscitelli:
    http://www.ilpredellino.it/online/prima-pagina/78-articoli/2602-vacilla-il-teorema-contro-scaglia

    Incipit:
    «Silvio Scaglia ha trascorso ottanta giorni in carcere. In questi giorni non è emerso alcun tipo di indizio a suo carico e il teorema giudiziario che ha travolto non solo la sua persona, ma una intera azienda – la Fastweb – rimane appeso alle congetture degli inquirenti».

  • Talita:

    A questo punto mi sembra opportuno ricapitolare la faccenda.
    Magari rileggendo “Il Giornale” – articolo “Manager e ad: nei guai la crème di Piazza Affari” del 24 febbraio 2010
    http://www.ilgiornale.it/interni/manager_e_ad_guai_creme_piazza_affari/24-02-2010/articolo-id=424473-page=0-comments=1

    “Il Sole 24ore” del 15 marzo scorso ci ha inoltre informati del fatto che:

    «Restano detenuti nel carcere romano di Rebibbia l’ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle Stefano Mazzitelli, l’ex dirigente responsabile delle Regioni europee della società telefonica Massimo Comito, entrambi difesi dall’avvocato Fabrizio Merluzzi, e l’ex membro del consiglio d’amministrazione di Fastweb Mario Rossetti, difeso dall’avvocato Lucio Lucia.
    Il Tribunale del riesame ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dalle difese, con motivazioni che non sono ancora state rese note, ma riconfermando sostanzialmente le tesi della Procura di Roma e del giudice per le indagini preliminari Aldo Morgigni circa la sussistenza delle ragioni per trattenerli in detenzione».

    Inutile dire che si vorrebbero conoscere le motivazioni e che – per quanto mi riguarda – non capisco perché non possano essere comunicate all’atto di ogni decisione specifica.
    Potrebbe essere sufficiente una semplice proposizione causale, seguìta a mo’ di bradipo dai verbosi documenti di rito.

    Non capisco, inoltre, perché – essendo stati BIZZARRAMENTE decisi gli arresti domiciliari per Silvio Scaglia – la stessa decisione non si estenda contemporaneamente a Mario Rossetti, il quale, per quanto ne so, è coimputato di Scaglia.

    Quindi spero che l’iniziativa parlamentare promessa da Giorgio Stracquadanio (e glielo andrò a dire nel sito del “Predellino”) non si areni solo perché Scaglia è stato INGIUSTAMENTE inviato ai domiciliari.
    Anzi lo SARÀ e vedremo in che tempi.

    Il Parlamento deve interessarsi e risolvere questo laido problema della carcerazione preventiva.
    E, se non interessa a tutto il Parlamento, lo deve fare la maggioranza: che è tale proprio in quanto si è presentata come garantista e attenta ai diritti dell’individuo contro uno Stato per certi versi ancora medioevale.

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Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World