Telecom Sparkle – Fastweb: la Procura di Roma chiede il giudizio immediato


Possibile svolta per l’inchiesta giudiziaria Telecom Sparkle – Fastweb. Secondo fonti del Tribunale di Roma, il pm Giancarlo Capaldo ha inoltrato all’ufficio dei Gip di Roma la richiesta di rito immediato per 37 indagati, fra i quali Silvio Scaglia.


Nell’elenco, oltre a Gennaro Mokbel e ai vari personaggi a lui legati, figurano tutti gli ex manager di Fastweb e Telecom Italia Sparkle coinvolti dalle indagini. Per TI Sparkle la richiesta riguarda, oltre all’ex ad Stefano Mazzitelli, l’allora responsabile dell’Area regioni europee, Massimo Comito. Per Fastweb, oltre a Scaglia, accusati di presunta frode fiscale, ci sono l’allora dipendente della divisione residenziale, Giuseppe Crudele, il responsabile grandi aziende, Bruno Zito, il membro del comitato direttivo, Roberto Contin, e l’ex direttore finanziario Mario Rossetti.


Dal fascicolo sono anche state stralciate diverse posizioni, tra cui quella dell’ex senatore Nicola Di Girolamo e del manager Marco Toseroni. L’iniziativa è del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dei sostituti Francesca Passaniti, Giovanni Bombardieri e Giovanni Di Leo. I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, vanno dall’associazione a delinquere transnazionale pluriaggravata finalizzata al riciclaggio all’intestazione fittizia di beni, dall’evasione fiscale al reinvestimento di proventi illeciti fino alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione.


Ora toccherà al gip Maria Luisa Paolicelli, rientrata in servizio in queste ultime ore, valutare entro i prossimi 5 giorni, se accettare o rigettare la richiesta avanzata dalla Procura.


1.517 Commenti a “Telecom Sparkle – Fastweb: la Procura di Roma chiede il giudizio immediato”

  • stefano:

    Gentile signora, Lei continua a ripetere una cosa giustissima: chi ha sbagliato alla fine pagherà.. chi ha sbagliato, e alla fine però! Non tutti, e prima! Un anno di galera PRIMA: non funziona! Oppure siamo tutti colpevoli fino a prova contraria (io e lei compresi ovviamente), però in uno stato diritto non funziona così. E se chi dovrebbe applicare il diritto non lo fa, ma anzi per meri scopi di tornaconto professionale fa esattamente il contrario, non è diverso da chi persegue! Quindi, a rigor di logica, se gli indagati devono stare indebitamente in carcere prima, gli inquirenti, che commettono violazioni, devono far loro compagnia. E invece sono fuori. E se quei giudici e toghe sono i migliori d’Italia (s’informi anche lei, è opportuno: sono riusciti a sbagliare anche gli articoli del codice di procedura penale sulle ordinanze), chissà gli altri!!!

  • Hard evidence is used in British or America courts. In Italy they have a better system: all it takes is that they think you are guilty, you look guilty in your eye,s or you smell guilty after a year of detention, and for sure you are going to smell then.

  • John Percival:

    Not sure what the turning point might be. Does the request for immediate trial require the prosecutors to submit to the court “hard evidence”? Is Silvio then freed from house arrest so he can mount his defense? What happens if the court rejects the prosecutors request for immediate trial? Lots of moving parts here.

    • Bruno:

      If the trial is accepted the clock will go beyond 180 days for another 180 days…. fact is that the trial will not be “immediate” as the definition suggests.
      The “evidendences” are not public yet, ie not visible to the lawyers.
      If the court rejects the “immediate trial”, the jail or house arrests for most of them will end at the 180th day, and the trial will take place “someday”. Sad but true, our trial timings are some of the worst: can take a decade.

  • stefano:

    Tra l’altro Capaldo non è quello che rilascia interviste (anzi no!), ma in realtà si limita ad esprimere “per mera cortesia generiche osservazioni di principio”? Il concetto di “no comment” non esiste più evidentemente, oppure potrebbe essere scambiato dai giornalisti come scortesia e usato come rivalsa per non pubblicare più le cose che interessano a lui.

  • kiki:

    Mi chiedo come faccia il Gip, appena rientrato, a valutare scrupolosamente in solo 5 giorni tutti gli atti di inchiesta di 4 anni…

  • giovanni:

    Il vero problema, oltre al fatto che verrà saltata una fase di garanzia essenziale per gli imputati, è che di immediato il rito ha ben poco, poichè, se tutto va bene, la prima udienza si terrà tra mesi. Lo stratagemma è utilizzato non perchè vi sia effettivamente una prova certa, o perchè si voglia “favorire” l’imputato abbreviando i termini del giudizio stesso, quanto, piuttosto, per:
    1) eliminare il rischio di un vaglio completo degli atti del processo da parte di UN ALTRO giudice terzo (il GUP);
    2) prolungare automaticamente, per gli imputati detenuti, i termini della custodia cautelare almeno fino al febbraio 2011;

    Non c’è che dire, se non che ci aspettiamo che questo (o altro) Governo riveda radicalmente le norme poste a garanzia degli imputati e quelle sulla responsabilità dei magistrati.

  • kiki:

    …Applauso al Di Pietro del 2010…
    …Sicuramente lo vedremo schierato alle prossime elezioni….

    • stefano:

      Se si esprime in italiano come l’originale, lo vedrei meglio schierato dietro la lavagna.
      Detto questo, do per scontato che la GIP non faccia null’altro che procedere: in 5 giorni di sicuro non si legge atti d’inchiesta di 4 anni, a meno che non siano fogli bianchi (possibile ma non probabile).

  • Cesare:

    visto che dopo 5 mesi di privazione di libertà non hanno confessato (xchè non c’è nulla da confessare) meglio celebrare l’auto da fè.

    • donatella:

      per caso Lei Signor Cesare ha lavorato in Sparkle…? non credo , altrimenti di certo non direbbe che le cose non erano da ” confessare ” …provare per credere ,prima di parlare bisogna che Lei ci avesse passato un periodo …li’ dentro, e poi potrebbe esprimere dei giudizi . saluti

      • stefano:

        @Donatella: ha detto le paroline magiche. PROVARE PER CREDERE. Ad oggi, a oltre 9 mesi di distanza dagli arresti, prove non ne sono state presentate relative alla responsabilità legale dei fatti per il management delle 2 aziende, con l’esclusione di alcuni dipendenti che hanno fatto porcate. Ergo, 300 giorni di arresti non dovuti. Questa è l’unico fatto incontrovertibile: i processi si fanno per stabilire le responsabilità e le pene si comminano una volta accertate. Quando così non è, si fa ingiustizia sommaria. E personalmente, di finire in mezzo ad un tritacarne come quello dei togaparty, lo ritengo un rischio che nessuno dovrebbe correre. La base del diritto, dai tempi dei romani, è: meglio tutti i colpevoli fuori che un innocente dentro. I processi si fanno per questo, se no basterebbe l’accusa di un magistrato e buonanotte suonatori.

        • donatella:

          vedremo signor Stefano, se non hanno commeso nulla , questo di certo lo vedremo stia tranquillo.
          Perche’ questa volta per il ” togapary” come Lei lo chiama ( seppur sarebbe stato piu’ opportuno , di questi tempi, riferirsi ad altri ” party” con svolgimento nella Capitale Romana , nota fin dai tempi di Nerone per eccellenti tradizini di party nostrani ,con all’ epoca ben note , frequentatrici definetew ” matrone ” dalla Storia di Roma nel mondo intero , non da me , ma dalla storia secula seculorum..) e non ad indagine , che di certoo vedra’ , porteranno ad un ottimo risultato: cosi una volta e per tutte , chi prendeva gia’ stipendi ..da 3 milioni di euro l ‘anno…con qualche piccolo aggiustamento collaterale ..avraa’ cio’ che si mnmerita . per aver rovinatoa nche , se Lei non lo sa’ si informi , la vita a diversi seri e titolati dipendenti che …non stsvano troppo zitti a guardare . Veremo chi ssra ‘ fuoiri e chi dentro , c e’ tempo. Fortuna il tempo e’ galantuomo ed in questo caso , guardsa la’ , i Giudici e le toghe , sono i migliori d Italia , fortuna .

          Sa ogni scuderia , …anche quella di veline etc etc …ha i suoi cavalli buoni e quelli cattivi : qui guarda un po’ , per fortuna sono capiati i migliori , vedra’ , si fidi . alla fine chi ha sbagliato , paghera’ . tranquillo.

          ssluti

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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World