Scaglia, l’avventura cinese. E i “forti sospetti” del Gip.
Cronaca di un’inchiesta fatta di labili indizi (e molti pregiudizi)
In più di un’occasione, in questi mesi, si è parlato dei “gravi indizi” addotti, fin dopo l’interrogatorio del 2 marzo scorso, dal gip Aldo Morgigni per giustificare il regime di custodia cautelare per Silvio Scaglia. Da oggi, sulla base degli atti dell’inchiesta (compreso l’interrogatorio del 12 aprile, l’unico finora reso dall’ex presidente di Fastweb ai pm) proviamo ad affrontare la natura dei gravi indizi. A partire dal più esotico.
Già, nelle motivazioni con cui il Gip respinse la richiesta di libertà provvisoria di Scaglia (fatte poi proprie dal Tribunale della libertà) spicca il fatto che “Lo Scaglia ha dichiarato di essere proprietario del 51% delle quote o azioni della Sms Finance, società lussemburghese amministrata dal socio (al 49%) Wang Norman, residente in Taiwan”.
“Detta società – si legge nelle motivazioni – sarebbe impegnata, asseritamente, nell’acquisto di diritti d’autore di opere musicali cinesi ed avrebbe un conto corrente in Hong Kong, città nella quale lo Scaglia si sarebbe recato per periodi brevissimi (due o tre giorni) senza che risulti alcuna attività commerciale compiuta. Su tale conto… sarebbero state compiute operazioni fino ad un mese prima dell’arresto”. Di qui a sospettare che “gli indizi a carico dello Scaglia siano rafforzati” il passo è breve: “il suddetto, residente a Londra, da dove “partiva” l’operazione, disponeva di almeno un conto corrente ad Hong Kong, dove terminava l’operazione di riciclaggio”. Insomma, un imprenditore che elegge come residenza Londra ed intende operare in Cina, è comunque sospetto.
Scaglia: Scusi, Dottore, ma lei conosce la Emi?
Di fronte a questa lettura dei fatti, già nell’interrogatorio del 12 aprile scorso, Scaglia ha voluto correggere la trascrizione dell’interrogatorio dal quale risultava che “l’amministratore di Sms fosse un certo Norman Chang, amministratore in realtà di Gold Typhoon”. “Gold Typhoon – precisa poi l’ingegner Scaglia – è una primaria società di musica in Cina, la seconda per dimensione. Prima era la Emi China, Hong Kong, Taiwan comprata da Norman Chang che era il manager di Emi in Asia. Noi abbiamo rilevato il 51 per cento da Norman Chang proprio all’inizio del 2010”. Perciò ”essendo Golden Typhoon una società di notevoli dimensioni e con presenza ad Hong Kong, Pechino, Taiwan, Shangai, ha sicuramente diversi conti in Cina”. Quindi, interviene il pm, la partecipazione del 51 per cento riguarda la controllata e non la controllante: “Esatto. E Norman Chang non è amministratore di Sms Finance (controllata al 100 per cento da Scaglia e dalla moglie Monica, ndr) ma di Golden Typhoon”.
Parla il manager del “Tifone d’oro”: Scaglia, innovatore anche in Cina
Proviamo ad inquadrare il “Tifone d’oro” nella cornice del mercato musicale più promettente del pianeta, con l’ausilio dei manager della società acquisita da Scaglia con l’obiettivo di acquisire il controllo di contenuti da distribuire sia in Cina che altrove.
Qual è la dimensione del mercato della musica in Cina? E qual è stata la crescita degli ultimi anni?
Il mercato tradizionale, quello di cd ed album, è in costante, seppur modesto, calo a causa della concorrenza delle copie pirata. Al contrario, il mercato della musica “non tradizionale”, soprattutto con i media digitali (mobile o streaming sulla rete) è in crescita esponenziale: tra il 40 ed il 70 per cento ogni anno, tra il 2004 ed il 2008.
Come si colloca Golden Typhoon rispetto alla concorrenza?
È una delle società leader: attualmente è al quarto posto nella classifica delle vendite di album nella Grande Cina (che comprende anche Taiwan ed Hong Kong). Ma occupa la seconda posizione nelle vendite digitali ed è leader nella gestione degli artisti, compreso il licensing e i concerti.
È un plus o un limite la presenza di un grande azionista occidentale come Silvio Scaglia?
La combinazione tra azionisti locali ed internazionali è senz’altro un grosso vantaggio. Primo, rende più facile il contatto con artisti occidentali in vista di concerti sempre più apprezzati dal pubblico locale. Secondo, è un trampolino per la diffusione dell’opera degli artisti cinesi nel resto del mondo, dove ci sono forti comunità di lingua cinese. La nostra strategia attuale punta in particolare allo sviluppo dell’area eventi”.
Può dare una misura delle vendite per canale di distribuzione?
Possiamo distinguere 5 aree. La gestione dei concerti rappresenta il 29% del nostro fatturato contro il 20 delle vendite digitali. Seguono le vendite di dischi e cd, con il 19% e subito dopo, con il 18%, gli introiti da concerto. Infine, il licensing vale il 12 per cento dell’attività. Va rilevato che, ormai da diversi anni, il trend di crescita per suonerie, musica diffusa via smartphone o comunque in forma digitale, cresce nell’ordine del 50 per cento annuo.
Golden Typhoon è un competitor tradizionale. Oppure, com’è sempre accaduto nelle imprese di Silvio Scaglia, ci sono innovazioni di prodotto?
È senz’altro la prima società che, in Cina, gestisce a 360 gradi l’intera attività artistica di un cantante. Ed è stata senz’altro la più rapida ed aggressiva a concentrare le sue attenzioni dalle vendite tradizionali, via punti vendita fisici, al resto del business: digitale, licensing, concerti dal vivo.
Chissà se anche questo è fonte di “forti sospetti”. Sicuramente nessuno si è degnato di verificare direttamente con il signor Norman Chang lo stato delle cose.
[...] dell’interrogatorio, nel 2009 (ben dopo i fatti contestati) Scaglia ha acquisito il controllo di Gold Typhoon, l’Emi cinese (“Lei conosce l’Emi?”, domanda al gip Morgigni lo stesso Scaglia) che possiede, come è [...]
tanto per rimanere in tema di musica, questo è il classico caso del signore che “se la canta e se la suona”, al limite del delirio di onnipotenza (visto che il potere politico, oltre alle solite interrogazioni verbali, non interviene a mettere fine a questa vicenda assurda).
Nella storia abbiamo visto che quando a qualche personaggio viene lasciata questa libertà, la democrazia finisce ed iniziano regimi di tipo totalitario.
Ogni momento che l’orologio aggiunge un secondo, ci avviciniamo sempre di più ad una situazione di mancanza di garanzie democratiche e di interpretazione ed utilizzo di tipo personale delle leggi dello Stato.
L’unica musica di cui s’intendono i Toga party è quella del tintinnar di manette.. Altro non sanno e non vogliono sapere.. E, detto per inciso, in confronto a Morgigni & C. i cinesi sembrano avanti anni luce nella gestione del business (ma a quanto ho letto, anche solo nel leggere una visura camerale).