Carsten Schloter: “No, in Fastweb non ho riscontrato alcuna irregolarità durante la mia presidenza”


Carsten Schloter: “No, in Fastweb non ho riscontrato alcuna irregolarità durante la mia presidenza”. Al contrario, “I problemi sono nati da due dipendenti che apparentemente hanno accettato delle mazzette e che sono stati licenziati all’inizio delle indagini”




Parla così Carsten Schloter, numero uno di Swisscom presidente di Fastweb, nel corso della lunga intervista al Berner Zeitung (solo parzialmente riportata dall’agenzia Ansa il 5 novembre) a pochi giorni dalla chiusura dell’Opa sulla società milanese di tlc. E alla vigilia della ripresa, martedì 23 novembre, del processo al tribunale di Roma sulla “Frode Carosello” che vede coinvolto anche Silvio Scaglia, il fondatore di Fastweb.



Schloter risponde a questa  domanda del giornalista: “Le autorità italiane stanno effettuando accertamenti sul fondatore di Fastweb Silvio Scaglia e sull’ex ad Stefano Parisi. Lei ha  riscontrato qualche irregolarità durante la sua presidenza?“. “No – è la risposta – non mi sono mai trovato di fronte ad alcuna irregolarità“.


L’intervistatore, Stefan Schnyder, insiste: “Ma cosa ne pensano di questa vicenda i dipendenti?“. “I dipendenti sono fermamente convinti che il fondatore di Fastweb Silvio Scaglia e l’ex amministratore delegato Stefano Parisi siano estranei ai fatti. I problemi sono nati da due dipendenti che apparentemente hanno accettato delle  mazzette e che sono stati licenziati all’inizio delle indagini nel febbraio scorso“.


In qualità di presidente di una società di telecomunicazioni, incalza il giornalista, non può certo prendere sottogamba una situazione del genere. “Infatti in Svizzera siamo molto severi al riguardo – ribatte Schloter –. La procedura giudiziaria contro Fastweb è iniziata nel 2007, e abbiamo interrotto le attività con questi fornitori“.


Ma quanto ha pesato questa vicenda sulla Swisscom?I 70 milioni di euro accantonati per affrontare i rischi finanziari relativi a tale procedimento sono una somma elevata, che va però rapportata all’utile annuo operativo, quantificabile in mezzo miliardo di euro, prodotto da Fastweb. Ogni grande azienda mette in conto determinati rischi. L’importante è che in Italia Fastweb non abbia avuto alcun danno di immagine. Al contrario, da febbraio abbiamo riscontrato una crescita del volume di affari con le grandi aziende“.


Insomma, alla vigilia della ripresa del procedimento, Fastweb ribadisce di non aver trovato alcuna irregolarità eventualmente addebitabile a Silvio Scaglia. Al contrario, così come sostiene lo stesso Scaglia, ci sono elementi per sostenere che l’azienda (al pari del suo fondatore) sia stata vittima di un raggiro.


6 Commenti a “Carsten Schloter: “No, in Fastweb non ho riscontrato alcuna irregolarità durante la mia presidenza””

  • luigi Boschin:

    L’indifferenza e il silenzio che regnano sui commenti di questo blog sono sconvolgenti, al di la di qualche credo amico il pubblico tace e ignora, ma quando tutto spero sarà chiarito già li vedo e li sento coloro che si sprecheranno in ” attestati di solidarietà ” e doverosi gesti di ” amicizia e stima “.
    Vediamo cosa ci riserverà il futuro.

    • Bruno:

      Il problema è anche su come sono presentati questi “colpevoli” e “malfattori”. Conferenza stampa degli inquirenti. Grande risalto mediatico perchè finalmente si è colpito in alto, non più il mancato scontrino per le caramelle acquistate dal bambino, Milioni e milioni recuperati (!!) dallo Stato (e quando mai?)
      Ecco gli ingredienti che contraddistingono, per l’opinione pubblica, un po’ forzatamente generalista, questa e molte vicende.
      Tutto finisce nel calderone dei grandi successi governativi, tra un arresto di mafia e un rifiuto napoletano.
      Giocoforza il pubblico quasi si compiace che queste persone siano finalmente prese, perchè da sempre si parla di grandi evasioni fiscali, finalmente colpite.
      I politicanti tacciono perchè cavalcano la tigre, conviene anche a loro avere un mostro in prima pagina, un Girolimoni da lapidare, così la gente si distrae.
      La pattuglia di bloggisti (minori gli interventi perchè obiettivamente rischiamo di riscaldare la stessa minestra) vigila, ma poco puo’.
      Attende con interesse le fasi processuali.
      Forse qualche autentica verità salterà fuori.
      Vedremo se i media sapranno cogliere questo scandalo giudiziario.
      Non credo agli ordini di scuderia, ma è sempre inqueietante il silenzio da parte di alcuni organi di stampa sempre attenti a cogliere in fallo chiunque.
      Non certo ciechi e sordi di fronte a questa vicenda.
      Qui non si tratta di parteggiare per il (presunto) colpevole o condannarlo prima del tempo (l’hanno già fatto gli inquirenti).
      C’è un’evidente uso distorto degli strumenti della giustizia.
      Possibile che nessuno non veda la palese insufficienza delle argomentazioni presentate sino ad ora dagli inquirenti?
      E’ stata, sino ad ora, tutta una riconferma delle azioni precedenti non per manifesta consistenza delle prove, bensì una banale riconferma che gli altri hanno ben operato
      Come se compilare per bene e con dovizia di particolari (inconcludenti) un modulo di arresto sia sufficiente a tenere in prigione una persona che, in verità, nulla ha fatto. Ma il modulo è giusto.
      D’altra parte una recente vicenda nella questura milanese e le affermazioni del Ministro dell’Interno in merito, ci fa capire che “hanno operato secondo il regolamento”, dimenticando però di precisare il rilascio di quella persona è stato fatto a chi, pur garantendo, dopo pochi secondi ha lasciato quella ragazza al suo destino e fuori dal proprio controllo. Assunzione e scarico di responsabilità in pochi istanti.
      Ma tutto regolare (secondo loro).

  • stefano:

    Qui ci ripetiamo, e a ragione.. Gli unici che permangono nella loro stoltezza sono i togaparty. Chissà se leggono il blog.. sarei proprio curioso di avere la loro opinione.. e se sono consapevoli della loro pochezza umana e professionale

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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World