Archivio di aprile 2010

Carcere a gogo? No, grazie



Come ben sottolineano diversi articoli di stampa, c’è qualcosa nella vicenda di Silvio Scaglia che non quadra. Nota, ad esempio, Peppino Caldarola (il Riformista, 29 aprile): “Vi sono situazioni in cui l’accanimento giudiziario dei primi atti viene seguito da un silenzio tombale sugli accertamenti”.  In effetti, Silvio Scaglia è in prigione da ormai 63 giorni ma “senza che l’accusa abbia fatto un solo passo avanti e malgrado non vi sia alcun elemento che sorregga la decisione di proseguire nella carcerazione preventiva”.




Che dire? Facciamo nostro il titolo della rubrica di Andrea Marcenaro (Panorama 30 aprile): “Insisto: Scaglia deve uscire”. “Sarò noioso, ma conviene insistere – continua Marcenaro – Perché Silvio Scaglia, fondatore della Fastweb, si trova ancora a Regina Coeli dopo oltre due mesi ci carcere preventivo? Non ci sono novità, né nuove accuse, e la legge parla chiaro”.


Ma allora perché resta in carcere? Ecco ciò che scrive Pietro Calabrese (Corriere della Sera, Sette 29 aprile), “indignato” per la vicenda, non potendo Scaglia “reiterare i reati, tentare di inquinare le prove o fuggire all’estero”. “Anzi – continua Calabrese – era all’estero ed è tornato apposta per spiegare le sue ragioni”. Per questo Scaglia dovrebbe essere rimandato a casa “e poi, se così decide il giudice per le indagini preliminari, rinviato a giudizio e subire un giusto processo”. Invece che succede nel Belpaese? “Accade che la carcerazione preventiva viene ormai usata da una certa magistratura – prosegue Calabrese – come uno strumento supplementare di indagine. Insomma, o confessi o noi gettiamo le chiavi della cella”.


C’è altro da aggiungere? Sicuramente. Ad esempio le parole che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto nei giorni scorsi ai magistrati: “Occorre adoperarsi per recuperare l’apprezzamento e il sostegno dei cittadini. E a tal fine la magistratura non può sottrarsi ad una seria riflessione critica su se stessa, ma deve proporsi le necessarie autocorrezioni, rifuggendo da visioni autoreferenziali”. Resta da augurarsi, ancora una volta, che l’appello non cada nel vuoto.


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Prossimi Sviluppi


L’udienza d’appello contro l’ordinanza di convalida dell’arresto di Silvio Scaglia da parte del Gip Aldo Morgigni è stata fissata per il 19 maggio. Le questioni sul tavolo, poste dagli avvocati della difesa, sono le stesse: non sussistono i requisiti di legge per tenerlo in carcere (inquinamento delle prove,  reiterazione del reato e pericolo di fuga).


Il 18 marzo 2010 scorso il Tribunale del riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione per Silvio Scaglia, invocando proprio il pericolo dell’inquinamento delle prove o la reiterazione del reato, facendo riferimento, peraltro, ad un reato che non gli e’ imputato. Infatti ha sottolineato che, “essendo la gran mole di  denaro frutto dell’illecito ancora in circolazione, potrebbe essere reinvestito e far perdere le proprie tracce”.


Resta il fatto che a Silvio Scaglia non è stato contestato il riciclaggio e la magistratura ha già posto sotto sequestro 38 milioni di euro che ritiene frutto della frode fiscale di cui è accusato. Inoltre Scaglia non ricopre incarichi operativi da tre anni e il fatto che si sia spontaneamente costituito al rientro da un viaggio d’affari all’estero, dimostra che non vuole fuggire né commettere altri reati.


L’inchiesta era stata avviata tre anni fa per concludersi con  una archiviazione nel 2009. Silvio Scaglia aveva già reso piena testimonianza ai magistrati nel marzo 2007 e non essendo stati contestati o emersi elementi nuovi, intercettazioni o dichiarazioni, non si capisce perché i giudici abbiano deciso per la custodia cautelare in carcere.


Lettera di Scaglia all’assemblea Fastweb del 22 aprile 2010


Attraverso i suoi legali, l’avvocato Antonio Fiorella e Piermaria Corso, Silvio Scaglia ha voluto far pervenire un messaggio all’assemblea dei soci di Fastweb, tenutasi il 22 aprile scorso, la prima dopo le sue dimissioni dal consiglio e l’autosospensione di Stefano Parisi.


Scaglia ha voluto esprimere la sua soddisfazione per il fatto che l’azienda, scongiurato il rischio di commissariamento, possa riprendere la sua normale attività.  Scaglia ha voluto far sapere  di non aver perso la speranza sul fatto che presto riuscirà a chiarire di essere stato, insieme a Fastweb, “vittima di una truffa ben congegnata”.


Per ora, resta la sensazione che le regole della libertà economica (e, ancor più importante, della libertà personale) siano state stressate oltre il lecito, con conseguenze destinate a protrarsi nel tempo. “Se il paese non attrae investimenti – argomenta, in un articolo del Foglio sul dibattito legato all’eccessiva pressione fiscale in Italia, il professore di Economia all’Università degli Studi di Torino, Enrico Colombattociò è dovuto innanzitutto ai limiti delle nostre istituzioni, a partire dalla giustizia. Se lo Stato non torna ad essere un arbitro rapido e giusto, il continuare a parlare di riforme, in economia e non solo, rischia di essere un puro esercizio di stile.


Presentazione del blog – Cosa e’ successo a Silvio Scaglia?

Il 23 Febbraio 2010 Silvio Scaglia, all’estero, apprende con stupore la notizia dell’ordine di custodia cautelare emesso nei suoi confronti.

Lo stupore di Silvio Scaglia si spiega con il fatto che per la stessa vicenda Scaglia era stato oggetto di un’indagine già archiviata nel 2007. Ciononostante si è messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, rientrando nel più breve tempo possibile; confermando così nei fatti la piena disponibilità a collaborare per l’accertamento della giustizia. Tale volontà, però, non è stata ritenuta un elemento sufficiente dagli inquirenti: sia il giudice delle indagini preliminari che il Tribunale del riesame, infatti, hanno respinto la richiesta di Scaglia di essere riammesso in libertà provvisoria. Questo nonostante il fatto che l’indagato non fosse presente in azienda e non avesse incarichi operativi o gestionali da circa 3 anni.


In conseguenza di ciò, Silvio Scaglia è detenuto dal 25 febbraio scorso presso il carcere di Rebibbia di Roma soltanto sulla base di una generica presunzione, e cioè che, data la sua posizione di presidente di Fastweb, “non potesse non sapere” dell’esistenza di una frode fiscale realizzata attraverso le reti di Fastweb (un’analoga  e più imponente frode è stata realizzata attraverso le reti di Telecom Italia Sparkle).


Secondo la legge italiana, la carcerazione preventiva è giustificata dal pericolo di fuga, dal pericolo di inquinamento delle prove, dal pericolo di reiterazione del reato. Nel caso di Silvio Scaglia:

a) il pericolo di fuga è  inesistente: Scaglia si è presentato spontaneamente e con la massima celerità possibile;

b) il pericolo di inquinamento delle prove è inesistente: Scaglia è ormai estraneo all’attività e agli uffici di Fastweb;

c) il pericolo di reiterazione del reato che, secondo il Tribunale del riesame, sussisterebbe perché “è ancora circolante il fiume di denaro guadagnato ed investito in varie forme” è inesistente:  Scaglia, che non è accusato di riciclaggio, non ha nulla a che spartire con questo denaro. Egli inoltre ha illustrato con elementi concreti e decisivi l’origine pienamente legittima del suo patrimonio.


Certamente la carcerazione preventiva non può essere impropriamente utilizzata come strumento per ottenere la confessione di “presunti reati”: lo vieta espressamente la legge italiana. In ogni caso Silvio Scaglia non ha nulla da confessare perché è totalmente estraneo alle presunte operazioni illecite: non vi ha partecipato in alcun modo e non era affatto a conoscenza di frodi fiscali.


“Questo blog, dedicato innanzitutto a Silvio Scaglia e agli stakeholders di Babelgum e delle altre società che fanno capo all’ing. Scaglia (dipendenti, collaboratori, utenti della tv interattiva) in tutto il mondo, vuol essere un luogo di informazione e una tribuna di dibattito: per informare sul procedimento che coinvolge Silvio Scaglia e far conoscere la  reale sostanza dei fatti in discussione, nella convinzione che la estraneità di Silvio Scaglia verrà finalmente accertata e riconosciuta dalla magistratura italiana”.


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Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World