Archivio di febbraio 2011

Vi ringrazio tutti


Desidero ringraziare sentitamente e affettuosamente tutti coloro che in questi 12 mesi, per me estremamente difficili, hanno voluto manifestarmi la loro solidarietà e credere nella mia innocenza.


Un abbraccio grande a tutti.


Silvio Scaglia


Scaglia in libertà: la rassegna stampa


Dall’Herald Tribune al WSJ, dai principali quotidiani italiani (Avvenire, Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Il Foglio, Giorno – Resto del Carlino – Nazione, Il Giornale, Libero, Il Mattino, Il Messaggero, La Repubblica, Il Riformista, Il Sole 24 Ore, La Stampa, Il Tempo, l’Unità), compresa la Gazzetta dello Sport, fino alle maggiori testate online


È davvero sterminata la rassegna stampa (vedi pdf) dedicata quest’oggi al ritorno alla libertà di Silvio Scaglia, dopo 363 di “custodia cautelare”.


Oltre alla cronaca, non mancano gli editoriali dedicati alla kafkiana vicenda del fondatore di Fastweb.


Infine, un richiamo speciale al nostro “disegnatore a difesa” Vincino capace di “colpire” – come sempre – col semplice tratto di una matita.





Riceviamo e pubblichiamo


In merito al nostro post del 19 Febbraio “MF: Quel presunto colpevole”, riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica dell’Avv. Assumma, difensore dell’ Ing. Bruno Zito



Leggi il resto di questo articolo »

Silvio Scaglia libero: “È stato un percorso travagliato, ma rispetto la giustizia”

A poco meno di un anno il contatore si ferma



«Torno in libertà dopo un anno di prigione e arresti domiciliari. Vivo da anni all’estero e appena saputo del mandato di cattura sono rientrato immediatamente in Italia a disposizione dell’Autorità giudiziaria, consapevole di dover passare in carcere il tempo necessario per chiarire la mia estraneità ad ogni illecito.


Non mi sarei mai immaginato un percorso così travagliato, lungo e drammatico, ma rispetto la giustizia e resto convinto della correttezza della mia scelta iniziale e conto sul processo in corso per rendere evidente la mia innocenza.


Ringrazio la mia famiglia e tutti coloro che hanno continuato a credere in me e mi hanno sostenuto in questo tremendo periodo della mia vita ».


Parere favorevole dei PM alla richiesta di libertà per Silvio Scaglia


La Procura della Repubblica ha dato parere favorevole alla richiesta di rimessione in libertà per l’Ingegner Silvio Scaglia, Mario Rossetti e Roberto Contin. Revocata la custodia cautelare a Comito e Mazzitelli (ex TIS)


La notizia è arrivata prima dell’inizio della decima udienza del “processo Carosello”. Intanto, dopo la revoca degli arresti domiciliari per Antonio Catanzariti, ieri è stata la volta di altri due ex manager di Telecom Italia Sparkle, Massimo Comito e Stefano Mazzitelli, entrambi assistiti dall’avvocato Fabrizio Merluzzi che aveva presentato venerdì scorso l’istanza presso i giudici della Prima Sezione penale, presieduta dal dottor Giuseppe Mezzofiore.


Analoga richiesta era stata avanzata nei giorni scorsi da Gildo Ursini, difensore di Roberto Contin, e dall’avvocato Lucio Lucia, che difende Mario Rossetti.


L’istanza di revoca degli arresti domiciliari per l’ingegner Silvio Scaglia è stata invece presentata dai difensori, Piermaria Corso ed Antonio Fiorella, nella mattinata di ieri, 22 febbraio, dopo un colloquio con i rappresentanti della Procura.


In considerazione del fatto che il Tribunale ha cinque giorni di tempo per rispondere, ci sono fondate speranze perché Silvio Scaglia possa essere rimesso in libertà entro la fine della settimana. In questo modo l’imprenditore potrà “festeggiare” (si fa per dire) da uomo libero il primo anniversario dal suo arrivo dall’estero, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2010, all’aeroporto di Ciampino per consegnarsi agli inquirenti.


Murri: “Le Phuncard esistevano per davvero. E funzionavano”


Decima udienza, prosegue la testimonianza dell’Ad di Suade


È iniziata stamane la decima udienza del processo sulla “frode Carosello”. Davanti ai Giudici della Prima Sezione penale presieduta dal dottor Giuseppe Mezzofiore è ripreso l’interrogatorio di Augusto Murri, già amministratore della Suade, una società creata appositamente per la gestione delle Phuncard.


Murri, imputato in procedimento connesso, ha sostenuto che le Phuncard non erano fittizie, bensì esistevano per davvero ed erano perfettamente funzionanti. “L’operazione Phuncard non mi sembrava illecita: le carte esistevano. Anzi le ho viste produrre con una macchinetta”. Il teste ha poi descritto il sistema di funzionamento che consisteva nell’emissione di una scheda con un codice che dava accesso ad un servizio online. “Le schede venivano spedite in Svizzera e da lì commercializzate”. A domanda sulla distruzione delle schede stesse Murri ha precisato: “Si trattò di un episodio isolato relativo ad una sola partita”.


Come già sostenuto venerdì scorso, lo stesso Murri ha voluto precisare che, per l’organizzazione criminale ideatrice della truffa, Fastweb rappresentava una “sponda” necessaria per far circolare rapidamente i quattrini. Ma una sponda inconsapevole. Murri, interrogato dal pubblico ministero ha infatti testualmente affermato che “Fastweb era da noi utilizzata come società sponda per far girare velocemente i quattrini”. Alla domanda se a Fastweb fossero consapevoli del ruolo della società, Murri ha così risposto: “Non credo sapessero. Altrimenti non si sarebbero prestati”.


Non c’è stato il previsto inizio dell’interrogatorio di Dario Panozzo per indisposizione del teste.


Frode Carosello: Catanzariti (TIS) torna in libertà


I giudici della Prima Sezione revocano gli arresti domiciliari al manager


Antonio Catanzariti, già manager di Telecom Italia Sparkle imputato nel processo, con rito immediato, per la “frode Carosello”, torna in libertà. I giudici, accogliendo l’istanza degli avvocati Giovanni Giaquinto, Floria Carucci e Nino Marazzita, hanno deciso di revocare gli arresti domiciliari a Catanzariti dopo un anno esatto di detenzione.


Commentando la decisione del Tribunale l’avvocato Nino Marazzita ha sottolineato che “si è arrivati alla revoca del provvedimento dopo che per tre volte la Corte di Cassazione aveva annullato le decisioni del Tribunale del Riesame che aveva respinto le nostre istanze”.


Per questo il legale di Catanzariti conclude: “Ritengo che se saranno attuate le riforme di cui si parla bisognerà anche ripensare al ruolo, alla funzione e alla utilità del Tribunale del Riesame”.


MF: Quel presunto colpevole


Il 25 febbraio sarà già un anno che Silvio Scaglia è agli arresti. L’ex numero uno di Fastweb è ancora detenuto e al processo in corso non sono emerse pistole fumanti sulla sua colpevolezza. Ora forse tornerà in libertà”. Così il settimanale finanziario, in un ampio articolo dedicato alla “Frode Carosello”, a firma di Roberto Sommella



Trecentocinquantasette giorni, dieci ore, quaranta minuti e quaranta secondi. È il display che divide la vita da libero cittadino da quella di detenuto di Silvio Scaglia e che campeggiava nella sua homepage (www.silvioscaglia.it, ndr.) di venerdì 18 febbraio”. Inizia così l’ampio servizio che il settimanale Milano Finanza, oggi in edicola, dedica al “caso Scaglia” a firma di Roberto Sommella.


Una manciata di ore – prosegue l’articolo – lo separano da un record: un anno di arresti e quasi tutto in attesa di giudizio”. Precisamente il 25 febbraio, data della prossima udienza, quando sarà già scoccato un anno di “custodia cautelare” dal quel fatidico 23 febbraio in cui fu rinchiuso a Regina Coeli, dopo essere precipitosamente rientrato dall’estero per mettersi a disposizione dei giudici.


Ma, intanto, c’è la novità emersa nel corso della nona udienza: “Augusto Murri – si legge ancora su MF – responsabile della Suade Management, una delle tante società con sede in paradisi fiscali che ha dato vita al meccanismo delle frodi Carosello, ha instillato il dubbio, che è poi la chiave di tutto, nei giudici: ‘Non credo – ha detto Murri davanti alla Corte – che a Fastweb fossero a conoscenza della frode, se lo avessero saputo non l’avrebbero fatta’”.


Una dichiarazione di estremo rilievo, giunta a poche ore di distanza dal controesame da parte degli avvocati della difesa, del teste Fabio Arigoni che, al contrario, aveva ipotizzato il coinvolgimento di Fastweb, salvo ammettere però, sempre davanti ai giudici, che nel corso di una telefonata aveva avuto come interlocutori solamente Bruno Zito o Giuseppe Crudele (ndr a questo link la rettifica richiesta dall’Avv. Assuma, difensore dell’Ing. Bruno Zito), oppure tutti e due definiti “alti funzionari di Fastweb”, ovvero “i due dipendenti già riconosciuti infedeli e licenziati un anno fa a seguito dell’indagine”, come ha precisato in un comunicato di qualche giorno fa la stessa Fastweb.


La vicenda processuale di Scaglia scrive ancora Sommella si riassume in due interrogativi di fondo che non sono ancora stati chiariti: sapeva della truffa ed è giusto che sia ancora agli arresti, seppur domiciliari? Alla prima domanda risponderanno i giudici con la sentenza, anche se si è sempre dichiarato innocente; quanto alla seconda si allarga il fronte di chi ha seri dubbi. Il perché è presto detto: codici di procedura penale alla mano, non sembra così immediata la rispondenza tra custodia cautelare e i due reati ascritti, in quanto i termini per entrambi sarebbero già scaduti lo scorso agosto. Solo una serie di interpretazioni ha fatto sì che Scaglia fosse processato per giudizio immediato e quindi nelle condizioni di detenuto”. “Una procedura – si legge ancora – che ad alcuni giuristi ha fatto storcere la bocca e che potrebbe essere impugnata in futuro”.


La Cassazione: nessuna ragione “concreta” per gli arresti di Catanzariti


L’ipotesi di recidiva del reato è “congetturale”, mentre il rischio di inquinamento delle prove non ha “contenuto concreto”. Queste le motivazioni con cui la Corte Suprema ha “annullato con rinvio” la decisione del Riesame di confermare la custodia per l’ex carrier sales Italy di TIS. La parola passa ora ai giudici del processo, dopo l’istanza di revoca dei domiciliari presentata dall’avv. difensore Giaquinto



Una istanza di revoca degli arresti domiciliari per Antonio Catanzariti, l’ex responsabile carrier sales Italy di TIS, rivolta direttamente ai giudici del processo per la “frode Carosello”.


È quanto formalizzato, con atto depositato presso la cancelleria del Tribunale di Roma, dall’avv. difensore Giovanni Maria Giaquinto, dopo aver ricevuto le motivazioni con cui, per la terza volta consecutiva, la Cassazione ha “annullato con rinvio” il provvedimento del Tribunale del Riesame che, al contrario, confermava, le esigenze cautelari richieste dai PM.





La Corte Suprema – spiega il legale – ha censurato l’ordinanza del Riesame sotto il duplice aspetto, sia in relazione alla reiterazione del reato, sia in relazione all’inquinamento probatorio. La conseguenza mi pare ovvia: non vi sono ragioni concrete per le quali il mio assistito non debba essere rilasciato e potersi difendere nel processo da uomo libero”.


Nelle motivazioni della Cassazione si legge infatti, in relazione alla possibile recidiva del reato: “gli elementi per essere concreti non possono essere meramente congetturali, come nella rappresentazione fatta nell’ordinanza gravata (impugnata cioè dalla difesa, ndr.), laddove si è fatto essenziale richiamo solo alle, e comunque diverse, posizioni di altri correi”. In merito, invece, al rischio di inquinamento delle prove, prosegue la Cassazione: “quando le indagini sono finite e ci si avvia alla fase del dibattimento, un rischio probatorio che si fondi su iniziative volte a contrastare la verità dei fatti merita di essere rivestito di contenuto concreto, vuoi con riferimento alle situazioni di rischio, vuoi con riferimento alle iniziative assunte o che possono in concreto essere assunte dall’interessato”.


Si tratta certamente di parole “forti”, di cui ora il Riesame, richiamato in causa dal rinvio degli atti, non potrà non tenere conto, viste anche le conclusioni finali della Corte: “A ben vedere – scrivono infatti giudici di Cassazione – la decisione non ha corrisposto neppure compiutamente al dictum del precedente annullamento”. In altre parole, già nei precedenti annullamenti con rinvio, la Cassazione riteneva insufficienti e non adeguatamente motivate le ragioni della custodia cautelare e invitava il Riesame a tenere conto di tale “dictum”. Ma così non è accaduto.


Sottolinea l’avv. Giaquinto: “In considerazione di tali motivazioni della Cassazione, in qualità di legale difensore, ho ritenuto di dovermi rivolgere direttamente al Tribunale con un’istanza presentata in cancelleria”. “Del resto – prosegue il legale – è dimostrabile che fin dal 2006 il mio assistito era a conoscenza dell’indagine penale ma, nonostante questo, non ha mai posto in essere alcun comportamento finalizzato ad inquinare il materiale probatorio”.


Per quanto riguarda gli ulteriori possibili passaggi tecnici:

  1. il Tribunale invierà l’istanza di revoca degli arresti di Catanzariti alla Procura;
  2. la Procura dovrà esprimere il suo parere e rimandare gli atti al Tribunale;
  3. a quel punto il Tribunale avrà 5 giorni per esprimersi.


MF: Processo Fastweb, parla Arigoni


Il quotidiano riporta quanto dichiarato in aula dall’ex Ad di Telefox Italia e Telefox International, a partire dal “contatto”, di cui sentiva parlare, con due funzionari della società di tlc





Due soli nomi, quelli di due dipendenti “infedeli”, Giuseppe Crudele e Bruno Zito, secondo la nota diramata ieri da Fastweb, al termine della testimonianza resa al processo per la “frode Carosello” da Fabio Arigoni, l’ex Ad di Telefox Italia srl e di Telefox International srl.





È il quotidiano MF ad occuparsi questa mattina dell’udienza nella quale Fabio Arigoni ha riconosciuto il suo ruolo all’interno della truffa e indicato i “contatti” a sua conoscenza interni all’azienda: «Carlo Focarelli, amico di Mokbel – riporta testualmente il giornale, citando le affermazioni in aula di Arigoni – ci ha fatto ottenere dei contratti importanti grazie alle amicizie che aveva in Fastweb. Io ricevevo il denaro sui conti correnti e, a mia volta, facevo i bonifici dove mi si chiedeva di farli».


«Arigoni – aggiunge l’articolo – ha parlato anche di Luca Berriola, il maggiore della GdF arrestato e ora sotto processo, spiegando che “partecipava alle nostre riunioni”». Infine, in un passaggio della testimonianza citata: «Se ricordo bene sono stato io che ho scelto di andare in Spagna e lì ho costituito alcune società che servivano per la frode fiscale, che sono state utilizzate per i fatti delittuosi che mi vengono contestati».


Newsletter
Iscriviti alla newsletter di silvioscaglia.it




ebook il caso scaglia

Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World