Archivio di ottobre 2012

“Iva Telefonica”: La giornata di Gourevitch

Il finanziere kirghizo in aula per due ore affronta l’esame del PM Bombardieri e del difensore di Carlo Focarelli


È durata poco più di due ore la testimonianza al processo per l’“Iva Telefonica” di Eugene Gourevitch secondo l’accusa una delle menti finanziarie della presunta truffa. Il finanziere è stato prima interrogato dall’avvocato Livia Rossi, difensore di Carlo Focarelli, che a suo tempo aveva inserito Gourevitch nella lista dei testimoni. È stata poi la volta del contro esame del pubblico ministero Giovanni Bombardieri.


Gourevitch, accusato in Italia per associazione a delinquere transnazionale pluriaggravata e riciclaggio transnazionale aggravato, dopo aver descritto le caratteristiche della sua attività nel corso della sua deposizione ha riconosciuto che le operazioni di trasferimenti di capitali da parte delle società coinvolte potevano presentare aspetti di «illegittimità».


“Iva Telefonica”: oggi testimonia Gourevitch

È ritenuto dagli inquirenti una delle menti alla base della presunta truffa. Alla vigilia il teste è stato raggiunto dalla richiesta di estradizione da parte del Kirghizistan


L’udienza di oggi, lunedì 29 ottobre, del processo “Iva Telefonica” sarà dedicata, su richiesta del Pubblico ministero Giovanni Bombardieri, all’audizione di Eugene Gourevitch, ritenuto dagli inquirenti una delle menti della presunta truffa alla base del processo per l’“Iva Telefonica”.


Alla vigilia della testimonianza davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore, lo stesso Gourevitch, secondo quanto riferito dal suo difensore alle agenzie di stampa, è stato raggiunto dalla notifica di un mandato di cattura internazionale per truffa da parte del Kirghizistan, Paese di cui è originario.


Da Il Foglio: Terra!


Su Di Girolamo controlli solo a posteriori

La deposizione di Franco Sorrentino, ex console italiano a Bruxelles. Il Tribunale ha sciolto la riserva: Eugene Gourevitch sarà ascoltato nel processo il prossimo 29 ottobre


Il teste Eugene Gourevitch, ritenuto dagli inquirenti una delle menti della presunta truffa alla base del processo per l’”Iva Telefonica”, comparirà davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma il prossimo 29 ottobre. Il Collegio giudicante, presieduto da Giuseppe Mezzofiore ha sciolto ieri la riserva accogliendo la richiesta del pubblico ministero Giovanni Bombardieri. Da ieri sono  a disposizione delle difese le dichiarazioni rese a suo tempo da Gourevitch depositate nel fascicolo dal PM.


Il protagonista dell’udienza di ieri è stato intanto Franco Sorrentino, ex console italiano a Bruxelles, citato in qualità di teste dalla difesa di Gennaro Mokbel per chiarire le modalità con cui la rappresentanza diplomatica italiana accolse la richiesta di residenza in Belgio di Nicola Di Girolamo che così poté candidarsi (per essere poi eletto senatore) alle elezioni politiche nel collegio degli italiani residenti all’estero.


Sorrentino ha illustrato davanti al Collegio le modalità di funzionamento del servizio anagrafe del consolato. Sorrentino ha dichiarato di non aver seguito di persona la pratica, comunque di competenza dell’ufficio di cui era responsabile.


Il processo riprenderà lunedì 29 ottobre, giornata dedicata all’audizione di Eugene Gourevitch.


Udienza lampo al processo “Iva Telefonica”

Davanti ai giudici la moglie di Giuseppe Cherubini e Giuseppe Giabes, già fattorino in un’azienda di Carlo Focarelli. Oggi la decisione del Collegio sulla testimonianza di Eugene Gourevitch. In aula anche il console italiano a Bruxelles


Udienza lampo ieri al processo per l’”Iva Telefonica”: mezz’ora in tutto, comprese le formalità di rito. Davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, sono comparsi due testi citati dalla difesa di Giuseppe Cherubini. La moglie dello stesso Cherubini ha sottolineato i rapporti d’amicizia, oltre che di affari, che legavano Cherubini a Carlo Focarelli. Il teste successivo, Giuseppe Giabes, già fattorino presso le società di Focarelli, ha sottolineato che Cherubini ha smesso di frequentare l’azienda giò intorno al 2001.


Di tutt’altro tenore si profila l’udienza di oggi. Oltre alla testimonianza, richiesta dai legali di Gennaro Mokbel dell’allora console italiano a Bruxelles (s’indaga sulla finta residenza di Nicola Di Girolamo nei pressi della capitale belga), è previsto che il Collegio giudicante sciolga le riserve sulla testimonianza di Eugene Gourevitch su richiesta del PM Giovanni Bombardieri.


“Iva Telefonica”, in arrivo il teste Gourevitch

Il PM Bombardieri chiede la sua testimonianza anche ai sensi dell’articolo 507 cpp. Il professor Cusani insiste: il traffico telefonico non era fittizio. I consulenti di Focarelli: l’Iva è stata sempre pagata. E i testimoni inglesi si avvalgono della facoltà di non rispondere


Se il Collegio giudicante accoglierà la richiesta del pubblico ministero Giovanni Bombardieri, il processo per l’ “Iva Telefonica” si arricchirà di un nuovo teste: Eugene Gourevitch, considerato dagli inquirenti una delle menti della presunta truffa alla base dell’inchiesta. La novità è emersa al termine delle testimonianze dell’udienza di venerdì scorso. Davanti al Collegio giudicante della Prima Sezione penale del tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore, ha completato la sua deposizione il professor Roberto Cusani, ordinario di telecomunicazioni alla Sapienza di Roma. Il teste, chiamato dalla difesa di Carlo Focarelli, ha chiarito i profili tecnici delle comunicazioni telematiche effettuati dalle società dell’imputato, aggiungendo altre prove sull’esistenza di un traffico reale e non fittizio.


Dopo di lui, altri due testi, il consulente aziendale Maurizio Cannavò e il commercialista Giordani hanno sottolineato che sia l’attività della Cmc che della Ubique non presentavano anomalie significative di sorta anche sotto il profilo del versamento dell’Iva. È stata poi la volta di Edward Dines e Anthony O’Connor, i due testi inglesi che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.


Infine, è stata affrontata la posizione del teste Gourevitch, da pochi giorni rientrato in Italia. Il pm ha chiesto l’ammissione della sua testimonianza con due motivazioni: 1) A suo tempo un difensore aveva citato Gourevitch come teste salvo poi rinunciarvi. Ma il PM Carlo Bombardieri si è ieri opposto alla rinuncia; 2) la pubblica accusa ha inoltre avanzato la richiesta di sentire Gourevitch ai sensi dell’articolo 507 del Codice di procedura penale che prevede che il giudice può disporre dell’ammissione di nuove prove (e quindi di nuovi testi) anche d’ufficio se risulta assolutamente necessario.


Le difese hanno fatto presente che sarà necessario, qualora il Collegio aderisse alla richiesta del PM, mettere a disposizione delle parti le dichiarazioni rese a suo tempo da Gourevitch depositate nel fascicolo dal PM. La risposta del collegio è prevista per l’udienza fissata per oggi.


P.S. Aurelio Gionta precisa che «Ferruccio Gabrie non era mio dipendente (come erroneamente indicato nel post del 9 ottobre) ma bensi un funzionario RAI con cui la G.P.N.srl lavorava dal 1998».


“Iva Telefonica”: il traffico era reale

Il professor Cusani, teste della difesa di Focarelli, dimostra in aula che l’attività di Phuncard e “Traffico Telefonico” non era fittizia. La testimonianza prosegue oggi


Le attività oggetto dell’inchiesta “Iva Telefonica” non erano fittizie ma corrispondevano ad effettivi volumi di traffico. È questo il risultato della testimonianza del professor Roberto Cusani, ordinario di telecomunicazioni alla Sapienza di Roma, che ieri ha deposto davanti al Collegio della Prima Sezione penale presieduto da Giuseppe Mezzofiore. Il professor Cusani, citato dalla difesa di Carlo Focarelli, ha ribadito in questo modo il parere già avanzato da altri esperti. Ma il suo contributo, estremamente chiaro e sintetico, dai toni didattici, è stato seguito con grande attenzione. Cusani ha dimostrato, grafici alla mano, che i tabulati corrispondono ad attività effettivamente svolte.


La testimonianza del professor Cusani occuperà probabilmente anche larga parte dell’udienza odierna. Ieri, del resto, la seduta è ripresa solo nel primo pomeriggio per consentire la partecipazione al funerale del sostituto procuratore Alberto Capena, improvvisamente scomparso pochi giorni fa.


La giornata odierna, una volta esaurita la testimonianza dell’esperto, proseguirà con l’audizione di alcuni dei testi che mancano ancora all’appello prima di passare all’arringa conclusiva della pubblica accusa che non comincerà, probabilmente, prima di fine novembre.


“Iva Telefonica”, sfilano i testi di Giorgia Ricci

«Regolari» controlli e fatture della Builders Immobiliare, che ha curato i lavori del cantiere di Sacrofano. E il vice brigadiere Iannarone racconta il sequestro dei quadri in via Cortina d’Ampezzo


Oggi, al processo per l’“Iva Telefonica” è stata la giornata dei testi presentati dalla difesa di Giorgia Ricci. Davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore, sono comparsi il geometra Renato Degenio e l’architetto Giuseppe Romeo, già dipendenti nel 2006 della Builders Immobiliare.


In questa veste Degenio e Romeo hanno seguito i lavori dei cantieri di Sacrofano, per la realizzazione di un complesso immobiliare per conto della Ricci. I due hanno dichiarato che tutto è avvenuto nel rispetto della legalità, vuoi sul piano delle verifiche e dei controlli che delle fatture fiscali.


È poi stata la volta del vice brigadiere dei carabinieri Giulio Iannarone del Nucleo Operativo per la Tutela del patrimonio artistico, citato sia dai legali di Giorgia Ricci, sia di Gennaro Mokbel. Iannarone è il sottufficiale che ha redatto i verbali di sequestro dei quadri rinvenuti nell’appartamento dei due imputati in via Cortina d’Ampezzo. Lo stesso Iannarone ha precisato che, una volta verbalizzato il sequestro, tocca ad altri servizi del reparto verificare sia la legittima provenienza dei quadri (in questo caso tele di non particolare valore), sia, in seguito, accertarne l’autenticità.


Si è così conclusa l’audizione dei testi della signora Ricci. Il processo proseguirà giovedì 18. Sarà ascoltato prima un teste di Antonio Ricci, poi comincerà l’audizione del consulente tecnico chiamato a testimoniare dalla difesa di Carlo Focarelli. L’esame del perito proseguirà nell’udienza fissata per venerdì 19.

Seduta omnibus per il processo “Iva Telefonica”

Sfilata di testimonianze di vari filoni dell’inchiesta: dalla campagna elettorale di Di Girolamo alla testimonianza del generale Raponi, oggi alla direzione Dia, a sostegno di Berriola. Si prosegue lunedì 15 con i testi di Giorgia Ricci


È stata un’udienza omnibus, in cui sono stati alcuni dei molti filoni del processo sull’“Iva Telefonica”. Ieri, davanti al Collegio giudicante della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore sono comparsi i testi convocati dalla difesa di Aurelio Gionta, già amministratore della Global Phone Network. Hanno deposto prima il signor Ferruccio Gabriè, dipendente di Gionta, poi Monica Capanna e Marco Ingratta, all’epoca dipendenti di British Telecom, l’operatore telefonico con cui la società di Gionta ha sottoscritto a suo tempo un contratto di housing. Ingrotta, in particolare, ha dichiarato che Gionta si era rivolto a BT per ottenere una quantità di banda di trasmissione considerevole. Ha poi deposto Livia Tentella, la segretaria commerciale della Global Phone Network e lo Chef concierge dell’hotel Hassler Luciano Luciano Zamperlan.


Ieri sono poi stati chiamati a deporre i testi della difesa dell’avvocato Paolo Colosimo riaprendo il capitolo delle cene preelettorali e di festeggiamento per l’elezione di Nicola Di Girolamo in quel di Gioiosa Ionica. Ha testimoniato l’avvocato di Crotone Luigi Villirilli, esponente locale di AN, seguito da Franco Pugliese, già coinvolto in alcune inchieste sulla n’drangheta, titolare dell’albergo sede delle serate conviviale. Ha testimoniato anche il fotografo Francesco Pullano, autore delle foto in cui compaiono Gennaro Mokbel, Di Girolamo, Pugliese e l’avvocato Colosimo poi comparse su diversi media.


L’udienza ha visto anche la conclusione del testimoniale presentato dalla difesa del Maggiore Berriola. È stato sentito Il Generale GdF Maurizio Raponi  attualmente alla Direzione Investigativa Antimafia, il quale ha riferito della serietà e della correttezza del Maggiore per averlo conosciuto al Nucleo Tutela Mercati tra gli anni 2007 e 2008.


Sono stati poi ascoltati dal Tribunale Gianluca Capasso e Vito Ambrosio i quali hanno smentito seccamente alcune importanti circostanze relative alle accuse rivolte al Maggiore Berriola dall’imprenditore Vito Tommasino. A questo proposito l’avvocato Giudice, difensore dell’Ufficiale della Guardia di Finanza, si è detto molto soddisfatto di quanto emerso durante l’udienza di ieri.


Dopo questa raffica di testimonianze, il processo riprende il 15 ottobre con i testi presentati dalla difesa di Giorgia Ricci.

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