Intervista di silvioscaglia.it a Pier Luigi Celli



“Silvio è sempre stato rigoroso in una maniera quasi calvinista. Non si è mai permesso nulla che non fosse ampiamente entro le regole. Faccio fatica anche solo ad immaginare un comportamento men che corretto da parte di Scaglia. Figuriamoci una condotta delittuosa”. Parla così Pierluigi Celli, oggi direttore generale della Luiss, una lunga carriera di top manager nell’industria e nella finanza. L’uomo che, ai tempi dell’inizio dell’avventura di Omnitel, assunse  Silvio Scaglia.

Dottor Celli, oggi Silvio Scaglia festeggia, per modo di dire,  i 67 giorni di carcerazione preventiva. Al di là del merito dell’inchiesta, che sentimenti si possono provare di fronte a questi metodi di indagine?

“E’ una situazione inaccettabile.  Al di là del merito dell’inchiesta, su cui ho la mia opinione personale, credo che una carcerazione così lunga sia del tutto incomprensibile. Silvio Scaglia non è un criminale, ma un cittadino che era all’estero e poteva restarci ma ha voluto rientrare al più presto in Italia per collaborare con i magistrati, come un cittadino perbene. Invece gli è stato inflitto un tormento senza senso”.

Un tormento che viola i diritti costituzionali. Anzi gli stessi diritti umani, non crede?

“E’ un sistema che non capisco. Se hai elementi per provare la colpevolezza di un imputato lo processi e lo condanni. Ma non si può tenere un essere umano in galera, qualunque cosa abbia fatto, nella speranza che prima o poi confessi. Questo sul piano dei principi perché, per quel che vale, io su Silvio un’idea ce l’ho: ripeto, non riesco a concepire un suo gesto men che rispettoso delle regole”.

Nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sottolineato che ci vuole” equilibrio e misura” quando si esercita la funzione di magistrato.  Forse nel caso Scaglia le cose non sono andate così.

“E’ senz’altro difficile dare un giudizio sulla magistratura. E’ un compito delicato e difficile quello di dar giustizia. Ma io credo che si debba tener conto dell’equità quando si cerca di amministrare la giustizia. Perché ciò che non è equo non può esser giusto. Ecco, mi è difficile capire, pur con tutto il rispetto, l’atteggiamento tenuto nei confronti di Scaglia. Anzi, temo che questi comportamenti non giovino a valorizzare il ruolo essenziale della magistratura. Io non faccio parte della schiera di chi, per partito preso, ce l’ha con i giudici. Anzi, ho sempre pensato che occorre agevolare, in ogni modo, l’operato dei magistrati. Ma questa vicenda, lo confesso, mi mette in difficoltà”.

Perché, secondo Lei, in Italia non si riesce a trovare un equilibrio tra le esigenze degli inquirenti e le legittime garanzie degli inquisiti. Perché non si trova quell’equilibrio auspicato da Napolitano?

“Perché la magistratura, in mezzo allo sfacelo in cui viviamo, ha dovuto effettuare un lavoro di supplenza. Ma  a forza di fare i supplenti si corre il rischio di sentirsi i salvatori della patria. Ma il Paese non ha bisogo di salvatori, bensì di gente che si limiti a far e bene il proprio mestiere”

Che impatto, secondo lei, ha avuto all’estero il caso Scaglia?

“La gente che conosce Silvio è rimasta stupita, attonita, incredula. Molti mi hanno telefonato. E tutti sono indignati, al di là del merito delle accuse,  per il modo in cui è stato trattato: Silvio è un imprenditore che ha creato, non distrutto, tanta ricchezza. E che anche in questo caso ha agito con correttezza mettendosi a disposizione dei magistrati. Anche solo per questo dovrebbe meritare rispetto”.

A giudicare dal tono di certi interventi, soprattutto nei primi giorni, sembra al contrario che si volesse punire la sua fortuna imprenditoriale.

“Ognuno di noi si confronta con i vizi capitali. Io dico sempre che è meglio frequentare quelli che ti fanno star meglio, sul piano del piacere. Invece, in Italia sono più diffusi la gelosia e l’invidia, cioè quelli che ti fanno star peggio”.

E’ un Paese in cui la voce dei garantisti è debole e di corta durata. Dopo il clamore dei primi giorni è scesa una sorta di cortina del silenzio. Eppure la durata della carcerazione di Scaglia grida vendetta ogni giorno che passa. O no?

“L’Italia è un Paese dalla memoria cortissima, dove ci si acquieta facilmente in  quello che più conviene. Non esistono   indignati permanenti. Ma c’è anche un’altra spiegazione”.

Quale?

“Si può pensare che più si lascia sotto traccia la propria indignazione, meno si indispettisce chi deve decidere”.

Ma non ha funzionato.

“No, purtroppo non ha funzionato. Il  caso Scaglia è uno scandalo e va sottolineato  perché non si ripetano più queste cose. Ci sono limiti che vanno salvaguardati per il bene di tutti”

E allora

“Allora questo accanimento terapeutico contro Silvio deve cessare”.



67 Commenti a “Intervista di silvioscaglia.it a Pier Luigi Celli”

  • John Percival:

    These comments are right on point regarding the fairness and equity which are lacking in the judiciary’s treatment of Silvio. It really is inexplicable that he is being held in prison and the prosecutors have not delivered one shred of evidence of his complicity in any illegal activity. It also astonishing that these judges appear to be not accountable to anyone and can act with such impunity.

  • stefano:

    @persona onesta: aggiungo un particolare non da poco: l’accusa non è RICICLAGGIO (leggere le carte vere e non gli articoli di giornale può aiutare) ma associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale e frode commerciale. Se da punto di vista morale potrà sembrare una sottigliezza (e non lo è), dal punto vista legale c’è un baratro.

  • stefano:

    @persona onesta: la misura cautelare, dice la legge, va applicata in certe condizioni (e non in tutte) e per tutti. Qui mancano le condizioni, non sussistono per legge, se non come strumento coercitivo. Non è una cautela sul reato, è un mezzo di indagine: insisto, la legge non prevede neanche per i colpevoli (che lo sono solo dopo il processo e non prima, insisto) la carcerazione preventiva.. appunto.. lo dice la parola stessa: deve prevenire o la reiterazione del reato (in questo caso impossibile stanti i tempi) o l’eliminazione delle prove (dopo 7 anni??!!) o la fuga (se ci fosse pericolo reale neanche sarebbe tornato). Qui non è questione di ricchi o poveri: sembra quasi che, per il fatto che sia ricco, allora si meriti un’azione illegale. Adesso essere ricchi è un torto?! No, ma se anche lo fosse dal punto di vista sociale, non è un reato dal punto di vista legale!

  • Giuseppe Amici:

    Egr. sig Scaglia,
    secondo lei un evasore è responsabile di affondare un paese come l’italia?

  • claudio biscuola:

    Non pagherete mai abbastanza,per tutto il male che fate e che farete alla ex nazione italia,perchè di questo si tratta;è diventata non una nazione.ma una colossale associazione a delinquere,se potessi mi dimetterei da cittadino italiano:un disoccupato grazie a gente come voi.

  • Persona onesta:

    @stefano Le accuse sono pesanti rete internazionale di riciclaggio legata alla ‘ndrangheta. Amico esiste la misura cautelare che vale per tutti, non vedo perchè non debba valere per il tuo amico ricco, forse perchè è ricco?
    Ma fammi il piacere va

  • stefano:

    @persona onesta: infatti qui si contesta l’uso distorto della legge che viene fatto a fini inquisitori, non il diritto ad accertare eventuali responsabilità. Oppure per legge l’accusa equivale alla condanna??!!!
    @susanna: mi dici esattamente qual’è il contenuto di giustizia in 70 giorni di carcerazione preventiva? Sarò cieco e ottuso, ma proprio non lo vedo
    @paolo: guidaci tu verso una società migliore, ma nel frattempo posso passare il mio tempo lavorando o devo stare in galera?

  • Persona onesta:

    La legge deve essere uguale per tutti anche per i ricchi che sono diventati
    tali grazie allo sfruttamento (contratti a progetti a 3mesi a 700 euro)dei giovani talenti italiani….

  • Susanna:

    Solidarietà ai magistrati, che tra tante infamie e malaffare finanziario continuano imperterriti a credere che vivere secondo giustizia si può, si deve.

  • PAOLO:

    IO STO CON I POVERI CRISTI IN CARCERE ABBANDONATI A SE STESSI…NON CON I MILIARDARI RIDENS E LE LORO CASTE…SINCERAMENTE NON PROVO NESSUNA PENA PER QUESTO SIGNORE…E VOI CHE VI STRACCIATE LE VESTI E PIAGNUCOLATE PER IL VOSTRO RICCO AMICO VI SIETE MAI PREOCCUPATI PER I MILIONI DI PERSONE SFRUTTATE SOTTOPAGATE …INCARCERATE CHE LA VOSTRA E RIPETO VOSTRA SOCIETA’ CREA…MA FATEMI IL PIACERE VERGOGNATEVI..E SONO ANCORA TROPPO EDUCATO

    • Nick:

      Paolo, sei ottuso e incivile.
      Questo è un blog dedicato a una persona, NON uno spazio aperto di un giornale online.
      La ingiusta carcerazione preventiva colpisce trasversalmente moltissimi, poveri compresi; per ciò dovrebbe essere giustificata per chi povero non è?
      Tu sei lo specchio dell’italia che non ha speranza. Vai a vomitare insulti altrove.

      N.

  • AlfredoG77:

    Sono stato agli arresti domiciliari per 4 mesi, da 3 sono in obbligo di dimora, non c’è reiterazione di reato, nè pericolo di fuga, tantomeno inquinamento delle prove (per’altro inesistenti). L’esperienza di Scaglia rispecchia la mia, e non passa un secondo che non pensi alle persone che come noi vivono le ingiustizie delle carcerazioni cautelari. Non è più un paese garantista, la mia bella Italia, ci arresta, cerca le prove che non trova, ci scarcera, ci assolve, e ci rimborserà con soldi di carta. Famiglie distrutte, orgoglio e dignità frantumati. Il cristallo della libertà è stato infranto. Infranto da persone erette a giudici non giudicanti, non informate sui fatti, ma informate da schizzi di indizi e stralzi e/o spezzoni di conversazioni vaghe e private. Il giudice mi ha respinto svariate istanze, persino di essere presente all’udienza preliminare dove ero imputato ed essere giudicato in contumacia. Chiedo aiuto, qualcuno leggendo queste poche righe faccia qualcosa. La mia attività dopo otto mesi è al tracollo, io se non fosse per mia madre sarei alla bancarotta, ed al mio avvocato che fin’ora non ha avuto il coraggio di chiedermi un quattrino. Grazie a chiunque legga ciò che ho scritto e che questa mia Italia diventi un paese chiaro, di giustizia vera e di ingiustizie sterile. Viva la Repubblica.

  • marco:

    ma come un manager delle tua esperienza non si preoccupave se le aziende fornitrici ti pagano fatture per centinaia di milioni ????

    dai dai su e poi ste aziende con le quali facevi affari sparivano cosi infretta io lavoro in un piccolo sgabuzzino
    quando compro merce solo per avere in credito di 2000 euro non me lo da nessuno devo pagare in anticipo per credit rating

    e tu davi crediti per centinaia di milioni ad aziende che dopo sei mesi sparivano e poi facevi lo stesso giochetto con un altra ??

  • Carolina:

    In questa nazione si tutelano i “pentiti” loro non pagano per i reati commessi e barattano la loro libertà accusando gli altri. Più in alto vanno e più ricevono credibilità.
    Chi è innocente ha molte difficoltà a spiegare con la logica le proprie ragioni.
    Inoltre le condizioni in cui è costretto a vivere un carcerato in Italia sono inumane e indegne.
    Leggi “Shantaram” ti aiuterà.
    Io spero bene per te e che la follia del carcere preventivo finisca presto, ma mi chiedo: “Perchè tornare???”

  • attilio e paola:

    tieni duro tutti gli amici di Novara sono con te

    p.s. ma perché cavolo sei tornato ?

    un abbraccio

  • Stefano:

    @m4rlow: dai del ladro a Bertolaso senza neanche uno straccio di prova, solo per qualche articolo di giornale. Non è neanche stato rinviato a giudizio e già è condannato. Atteggiamento da nerd, lo sfigato che gode quando i potenti vengono buttati nella polvere dai media.. Povero te..
    @cristiano: ecco.. Tra i luoghi comuni ci mancava il riferimento a Berlusconi.. Ma che centra?! Qui si tratta di una violazione di un diritto elementare come la libertà in nome di un’indagine (e non di una condanna).. Ma è pura follia sostenerla!!!

  • Caro Silvio, ci siamo trovati un sacco di volte in aula insieme, con i tuoi manager, per i corsi che hai voluto seguissero tutti quando hai fondato Fastweb. Ricordo che volevi intervenire in ogni edizione. Non c’è stato corso manageriale in cui non fossi stato presente. Anche se eri più che occupato con le operazioni di start-up. Venivi sempre. Nei miei 22 anni di carriera non ho mai visto fare una cosa del genere da un top manager. Ed ogni volta che arrivavi la prima domanda era: “Avete parlato dei valori”? La cosa che ritenevi più importante per i tuoi manager erano i valori. Sui valori hai creato una delle più belle avventure imprenditoriali degli ultimi 20 anni. Ed è’ per questo che chi ti conosce soffre con te, in questo momento. Tieni duro, gli eroi si rialzano sempre e tu lo sai.

  • enrico:

    ciao Silvio,
    sono convinto che tu sia estraneo alla vicenda e sono sicuro che avrai la forza e la fiducia per resistere e far valere le tue ragioni. Quando sarà tutto passato e leggerai questi messaggi, ricordati di chi non è fortunato come te. Ricordati di chi è sconosciuto, di chi non ha la tua agiatezza economica e si trova nelle tue attuali condizioni. In quel momento avrai la possibilità di fare una battaglia contro queste ingiustizie. E’ una battaglia che vale la pena di essere combattuta, forse più di tante altre battaglie. Forse tutto ciò non è accaduto per caso. Se deciderai, io e credo tantissimi altri ci saremo.
    Un abbraccio.
    Enrico

  • cristiano:

    Siamo diventati la nazione dei Berloscones. Appena li prendono tutti si difendono allo stesso modo. E’ un complotto, non lascio, la magistratura e’ corrotta…. e cosi’ via.

    A me non vengono prendermi perche’ non rubo. Vergognatevi avete rovinato l’italia.
    Avevamo i migliori cervelli, Olivetti insegnava agli americani cosa fosse un PC, ora abbiamo gli Scaglia e i Berluscones.
    Vergogna

  • Demetrio:

    Silvio, semplicemente resisti. Il tempo è galantuomo.

  • Io ho subito lo stesso trattamento per vicende simili, però non mi sono costituito, ma difeso dall’estero per
    ” patteggiare ” una condanna virtuale.
    La pagella della Repubblica Italiana non mi interessa, l’assoluzione la ho avuta dalla mia gente che bene mi conosceva: una questione di praticità e moralità, del resto non ho mai rubato una caramella o fumato una sigaretta o tradito la moglie.
    Scrivo però sul mio blog ciò che penso, e di Silvio Scaglia ho già scritto tempo fa a proposito del ” non poteva non sapere”:
    http://luigiboschin.wordpress.com/2010/03/18/giustizia-italiana/

  • Un Primario Ospedaliero:

    Peccato che Stalin e Beria siano morti ! potrebbero imparare molte cose dal sadismo dei magistrati italiani, a confronto dei quali gli inquisitori sovietici sembrano delle maestrine d’ asilo

  • Michele:

    Ho vissuto per oltre due decenni analoga situazione. Bruttissima e indecente. Non ho solo pagato io, ma soprattutto la mia famiglia, i figli , mia moglie e gli amici.
    Processi inesistenti, inventati con l’aiuto del ruffiano di turno.
    ”Ruffiano” lautamente compensato dopo aver commesso il reato.
    Sottoposto anche procedimento disciplinare e, solo perchè volevano farmi indossare una casacca.
    Sia i processi disciplinari che penali si sono poi conclusi a mio favore solo poscia molti anni.
    Ho dovuto abbonare il mio lavoro per salvare la mia salute e alla fine giudici per bene e conscenziosi hanno sentenziato l’assoluzione perchè il fatto non sussiste.
    Quel potere oggi continua e senza che nessuno indagani delle male fatte e degli abusi giornalieri che consumano.
    Sono certo che magistrati onesti ce ne sono, ma purtroppo a pagare sono sempre le stesse persone.
    Vorrei raccontare cose raccapriccianti, ma chi mi ascolterebbe, chi si prenderebbe la briga di indagare, ci sono troppi interessi.
    Nella mia vita sono sempre stato alle regole, ho vissuto della mia onestà.
    Coraggio sig Scaglia, una preghiera per Lei da parte mia e la più sentita solidarietà affinché tutto si chiarisca.
    Michele

  • m4rl0w:

    Ma quale desiderio di essere in prima pagina da parte dei magistrati… La cricca della classe dirigente italiana non ha mai messo di corrompere ed essere corrotta, altro che seconda Repubblica: scambi, favori, per soldi e compiacenza. Nell’assenza di una risposta politica alla questione non resta che affidarsi alla giustizia. E ogni tanto i Bertoladri finiscono per fortuna in carcere, come spesso chi è solo accusato di aver rubato una mela…

  • Emanuela:

    Piero,
    sono contenta che un uomo autorevole come te si sia espresso su una vicenda veramente incredibile.
    Chi ha conosciuto e lavorato con Silvio come noi sa che e’ impossibile il suo coinvolgimento nei termini ipotizzati dalla stampa e che sicuramente saranno confutati dall’inchiesta della Magistratura.
    I Magistrati devono poter lavorare, ma sono sicura che potrebbero farlo ugualmente con Silvio fuori dal carcere.
    Spero si possa fare subito qualcosa.
    Silvio siamo con te!

  • stefano:

    @frank: l’”imputazione” non è la “condanna”. E il carcere è, ripeto, un metodo coercitivo d’indagine.. leggi le 3 parole e capisci la follia del sistema inquisitorio. Inoltre, l’accusa su Scaglia è che, in virtù della sua posizione, i magistrati dicono che “non poteva non sapere”.. la presunzione di colpevolezza, e non la sua dimostrazione, li autorizza ad usare tale sistema (ma le autorizzazioni in un sistema autoreferenziale come quello della magistratura italiana sono una roba un po’ così.. anche io allo specchio sono in grado di autorizzarmi a fare un sacco di cose, ma non per questo le posso fare).
    @Il Magistrato: anche i killer professionisti dicono così.. Lasciateci lavorare.. non mi pare un buon motivo per farlo! Al di là delle battute, lavorate (nel rispetto delle persone oltre che della legge), e pagate quando sbagliate e vedrete che la gente vi rispetterà di più. Fino ad allora, non sarete migliori di quelli che inquisite.

  • tiziano:

    Le solite inchieste nei periodi elettorali che trascinano dentro di tutto mescolando buoni e cattivi in una sorta di pulgatorio mediatico giudiziario.Colpisce nell’itervista a Lugi Celli la frese :
    -Silvio è un imprenditore che ha creato, non distrutto, tanta ricchezza.-
    Questa frase fa riflettre.
    Uno lavora tuta una vita ,grande o piccolo che sia , poi in un attimo arrivano distruggono tutto.
    Bella Questa Nazione….

  • Maria:

    Ciao Silvio,
    ti ho conosciuto in Omnitel: sempre il primo ad arrivare in ufficio e l’ultimo ad andarsene. Sempre gentilissimo con tutti, anche con l’ultimo dei fattorini, sempre con il sorriso sulle labbra nonostante i problemi, la stanchezza, il troppo lavoro. Sei stato e sei ancora per me un esempio di persona che lavora con un’immensa serietà: per questo sono sicura che uscirai da questa vicenda del tutto pulito e con quella signorilità che ti contraddistingue. Ti ringrazio anche per la lezione di dignità che stai dando a un’Italia in cui le persone come te sono sempre più rare. Qui, purtroppo, chi è colpevole è a piede libero, e viceversa. Tieni duro: tu hai tutta la stoffa per farlo.

  • Pienamente d’accordo con Celli. Il garantismo che la nostra costituzione tutela è solo apparente. I garantisti sono relegati in riserve. Non so se Scaglia sia colpevole ma la carcerazione preventiva fatta in quest maniera ricorda molto i primi anni ’90 ed è il segno della nostra inciviltà. A questo va aggiunto il fango gettato da processi mediatici che fanno della sommarietà l’antipasto della pena.
    a tal proposito ho trovato un articolo molto interessante.

    http://www.dillinger.it/antipasto-della-pena-9853.html

  • l'ingenuo:

    Caro Silvio sei sicuramente innocente, del resto in italia chi quell’indagato che non dichiara la persecuzione della Magistratura… e poi con un nome così… non potevi sbagliare! Per fortuna che Silvio c’è.

  • Giuseppe:

    I magistrati Italiani rispecchiano una società corrotta e incapace di rispettare l’individuo ed i suoi diritti. Anche se Scaglia fosse colpevole non può rimanere in carcere senza una sentenza definitiva!!!
    La vergogna è che per anni i magistrati non hanno pagato per gli errori commessi, nonostante le chiare indicazioni degli Italiani (referendum).
    Questo paese è governato da una oligarchia di politici corrotti e di magistrati incompetenti, incapaci e fanatici. Qusta è l’unica verità!!!!!

  • Donatella:

    Caro Silvio, la testimonianza di tante persone che come me credono in te e’ la dimostrazione della splendida persona che sei. Spero che la nostra forza possa giungerti in quale modo per aiutarti a superare questa prova cosi’ dura. Sei nei miei pensieri ogni giorno. Con affetto.

  • mario:

    Se tutto quello che si è detto sui giornali risultasse vero vi prego di buttare la chiave.Grazie.

  • Il Magistrato:

    Lasciateci lavorare!!!!!!!!!

  • Sa:

    …ho lavorato in un’azienda che ha avuto il piacere e l’onore di avere Scaglia come leader…continuo a considerlo un punto di riferimento professionale e umano..Silvio…resisti

  • Michelangelo:

    “La gente che conosce Silvio è rimasta stupita, attonita, incredula…” ed e’ proprio cosi. Ho avuto modo di conoscere Silvio Scaglia quando era AD di Omnitel Italia perche’ Silvio Scaglia era un AD molto a contatto con i propri dipendenti, e penso lo fosse tuttora in Babelgum, se non altro prima del fattaccio. E come dice Celli, faccio veramente fatica a giustificare questa incarcerazione. Certe persone rappresentano patrimoni nazionali dell’imprenditoria e nel solo parlarne bisognerebbe avere cura delle parole da spendere. Mi auguro per lui, per la famiglia e per le persone che hanno a cuore le sue sorti di uomo e di imprenditore che tutto questo giunga ad una conclusione rapida e positiva.

    M.

  • Michele:

    Trovo sinceramente sconcertante che un essere umanno sia privato della sua libertà, sulla base di un’accusa che fino a prova contraria deve ancora essere provata.
    Peraltro stiamo parlando di una persona che è volontariamente tornata dall’estero, per dare una spiegazione, cosciente che avrebbe rischiato il carcere.
    Al netto di quanto scritto sopra, stiamo parlando di Silvio Scaglia, uno dei manager più brillanti di questo paese, vero precursore di tutto cià che ruota intorno alla banda larga, non solo in Italia ma in tutta Europa.

    Io sono un dipendente Fastweb, e a Silvio Scaglia posso solo essere grato per aver fondato una società pulita, fatta di gente pulita, la cui mission è solo e solamente il lavoro e la soddisfazione dei propri clienti.
    Sono in questa società dagli albori, entrato come semplice operatore di customer care ed ora project manager. Grazie a Silvio Scaglia e al management che si è avvicendato in questi anni, questa società è passata indenne attraverso lo scoppio della bolla speculativa della new economy.
    Tra tante società che sono finite gambe all’aria e scomparse dal mercato, noi siamo ancora qui e siamo a tutti gli effetti il primo competitor di Telecom Italia nel mercato broadband.
    E questo grazie alla tenacia e alla capacità di Silvio Scaglia.

    Posso solo dire che Silvio, ha tutta la mia solidarietà umana e la mia immutata stima professionale, a prescindere dal fatto che sia innocente o colpevole.
    Personalmente sono straconvinto della sua innocenza.
    Ma questo non è importante.

    Forza Silvio, io, e credo gran parte di Fastweb, siamo con te!!

  • Enrica Tocci:

    Caro Silvio, sicuramente questo ‘fuoripista’ è più irto e difficile del previsto, ma da grande sciatore quale sei sono sicura che saprai superarlo con la forza, il coraggio e la solidità che ti ha sempre distinto! un abbraccio forte anche alla tua famiglia!

  • Marco:

    Come Italiano e come direttore generale di un azienda in Asia trovo ridicolo che Scaglia sia ancora in prigione. Come dirigente non fatico per nulla a credere che in un organizzazione complessa come quella da lui gestita Scaglia potesse non essere a conoscenza di quello che stava succedendo. Al massimo lo si puo’ ritenere responsabile di non avere avuto una catena di controlli atta a verificare che queste cose non succeddessero.
    Inoltre non capisco l’accanimento che porta la magistratura a tenerlo in carcere per cosi’ lungo tempo, come non capisco come si possa pensare che Scaglia con le disponibilita’ economiche che gia’ aveva prima del fatto potesse anche solo pensare di commettere un reato di questo tipo, che conti alla mano non cambiava di molto “i numeri” della sua societa’. Avrebbe potuto tranquillamente non presentarsi e tornare in Italia dopo che la questione fosse stata chiarita, invece ha preso il primo aereo e si e’ consegnato alla giustizia. Questo non ha nessun valore per i nostri inquisitori italiani? Scusate ufficialmente vanno chiamati magistrati…
    Questo clima da caccia alle streghe porta persone come me ad essere contento di lavorare vivere e crescere i propri figli all’estero. Io passo maggior parte del mio tempo in Cina un paese con un regime totalitario dove queste cose succeddeno ma che almeno non ha la presunzione di chiamarsi democrazia.
    Sig. Scaglia le esprimo la mia piu’ piena solidarieta’ e anche se nessuno potra’ mai ripagarla per tutto questo sono certo che molto presto la situazione si chiarira’. Un caro saluto Marco

  • Agostino:

    C’è da vergognarsi di questo sistema giudiziario, ma ancor peggio è di aver paura quando si incappa da persona incensurata.
    Ma dovè la presunzione di innocenza ? si può da presunto innocente restare in prigione 2 mesi ? Non sono ancora sufficienti 2 mesi per ricostruire la vicenda, e rinviarlo a giudizio ? Che succede se, come mi auguro, dovesse essere innocente, gli danno una medaglia al valor civile e semmai viene sanzionato il PM……non credo.

  • Carlo:

    Lo scandalo vero è che se uno si chiama Silvio Scaglia tutti i manager e frequent flyers italiani (la “leadership”) intonano un coro di voci sui mai del sistema giudiziario. Ma su migliaia di poveri cristi che da anni marciscono in galera in attesa di giudizio la leadership prudentemente si tace

  • Francesco:

    il commento di Democrazia mi ricorda tanto il meccanismo descritto da Saviano nel suo “Gomorra”. Quando si è vittime si perde comunque l’innocenza: si attribuisce al “sistema” l’infallibilità del giudizio. Così anche i passanti diventano colpevoli d’aver trovato la morte per mano criminale. Quando ogni potere si fa “sistema” in realtà la Democrazia si perde.

  • Frank:

    Siccome l’imputazione è “associazione per delinquere pluriaggravata finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti e al riciclaggio transnazionale” si può ricorrere all’arresto e alla detenzione.
    Il riciclaggio internazionale è un reato molto grave…

  • stefano:

    E’ stato inaugurato 20 anni fa da chi adesso siede in parlamento il sistema della carcerazione preventiva come metodo coercitivo d’indagine (tra l’altro su reati che non sono contro la persona). Al di là del merito (e anch’io come Celli un’ideina me la sono fatta), io continuo ad auspicare che in un paese in cui la magistratura ha assunto un potere abnorme, oggettivo e mediatico, venga introdotta la responsabilità oggettiva e professionale di questi signori. Di tante inchieste roboanti si è poi saputo che sono finite in un nulla di fatto, con buona pace dei tanti costi sostenuti e pagati da noi. Mi piacerebbe che, proprio nel rispetto di chi fa il lavoro del magistrato con grande professionalità, esattamente come succede in tutte le professioni (medici in primis): se i Signori della Giustizia sbagliano, devono pagare e non solo in termini di carriera, ma in termini economici. Se mi metti in galera per 67 giorni e si scopre che non era necessario, che è un abuso (cosa assolutamente evidente agli occhi di qualsiasi persona di buonsenso), allora paghi (e salato!). Ma non deve pagare lo stato, devono pagare loro! Scommettiamo che la smettono subito?

  • Democrazia:

    Ogni tanto fortunatamente la giustizia funziona e non tutti se la cavano con una multa e qualche raccomandazione. Se è veramente innocente non ha nulla da temere, no?

    Se invece dopo 60 gg è ancora detenuto le motivazioni ci saranno, devono esserci, per legge.

    Ancora una volta il mitico dirigibile brabuto platinette crea opinionismo all’italiana, quello che logora ogni giorno incessantemente il nostro paese. Il Ferrara dell’estremo Pci passato per Forza Italia, cambiando sponda annulamente tra destra e sinistra, ammiccatore del centro ma soprattutto gran leccaculo dei potenti. Ancora una volta colpisce. Chissà se è stato pagato per scrivere idiozie del genere o se è proprio imbecille di natura.

  • WALTER:

    Buongiorno a tutti.
    Ho vissuto sulla mia “pelle” una vicenda analoga.
    Da affermato professionista mi sono visto accusare senza prove di reati mai commessi !
    Ho patteggiato la pena e risarcito il danno (sic !) soltanto perchè i miei legali mi avevano detto che avrei ottenuto immediatamente la libertà.
    Risultato: due anni di arresti domiciliari, cancellazione dall’albo e la mia vita distrutta !
    Soltanto la mia famiglia ed i mei amici sono stati motivo di conforto.
    Mi sono rialzato e vado avanti.
    Impediamo che persone accecate dall’invidia e dalla voglia di apparire sui giornali rivestano il ruolo di magistrati e, possano così decidere le sorti delle nostre esistenze.
    Forza Silvio.
    Walter

  • Diego:

    Uno dei tanti scadali italiani.

    Non posso che fare un augurio a uno dei padri dell’internet italiano e a uno dei pochi grandi imprenditori italiani di livello internazionale.

    Questa è l’Italia. I grandi in carcere e i mediocri per le strade.

  • Mauro:

    Non conosco personalmente Silvio Scaglia, ma ho sempre seguito da lontano e indirettamente le sue avventure professionali; in passato, avrei ambito essergli più vicino per “fruire” della sua capacità manageriale, ma non è stato possibile.

    Chi lo ha seguito nel tempo non può che ammirare la sua mente superiore e illuminata, la moralità integra e indiscussa.

    In questo sono vicino a Lui come professionista e come uomo.
    Dedico un pensiero alla famiglia: siate forti.

  • ilaria:

    Stupita, attonita, incredula e molto di piu’ e’ assurdo e inutilmente crudele quello che sta succedendo a Silvio Scaglia, una delle pochissime menti geniali in questa piccola Italia.

  • manilo:

    Silvio e’ un galantuomo.Il tempo gli fara’ sicuramente giustizia. Ed e’ uomo forte che sa sicuramente affrontare con coraggio anche questa delirante situazione. Un abbraccio forte. manilo

  • Cesare:

    effettivamente, dopo 67 giorni di carcere, errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

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ebook il caso scaglia

Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World