Che fine ha fatto Mario Rossetti?

 

“Oggi, forse (pare, si dice), la procura darà parere favorevole alla scarcerazione di Silvio Scaglia”. Inizia così l’articolo che Massimo de’ Manzoni dedica dalle colonne de “il Giornale” al fondatore di Fastweb, in cella a Rebibbia da 80 giorni.  Manzoni sottolinea la necessità di “formule dubitative”, a proposito della scarcerazione, visto che finora “né il giudice per le indagini preliminari Aldo Morgigni (…), né il Tribunale del riesame si sono dimostrati propensi a rispettare la lettera e lo spirito del codice di procedura penale che disciplina la carcerazione preventiva”.

 

Ma il giornalista non se ne stupisce, tenuto conto  – prosegue ancora – “della carcerazione preventiva usata in modo assolutamente improprio: come arma di pressione”. Manzoni ricorda poi, accanto a quello di Scaglia, il caso di Mario Rossetti, l’ex consigliere d’amministrazione e direttore finanziario di Fastweb, arrestato tre giorni prima di Scaglia, il 23 febbraio scorso, ma che “evidentemente come il suo capo, non ha soddisfatto le aspettative dei magistrati”.

 

Arrivando a concludere: “Mario Rossetti deve essere liberato assieme a Scaglia”.


1.478 Commenti a “Che fine ha fatto Mario Rossetti?”

  • l. Franca Anelli:

    Caro Mario, sono in attesa di rivederti presto, aspetto quel momento.
    in molti aspettano il tuo ritorno a casa e alla tua vita.
    un abbraccio
    lu

  • andrea rossini:

    Caro Mario,
    ti ho appena mandato, a Rebibbia, la stessa lettera che mi era tornata indietro da San Vittore, senza che tu la vedessi. Una scaramanzia: spero che accada di nuovo, significherebbe che nel frattempo sei tornato a casa.
    un abbraccio
    ar

  • Bruno:

    Carcerazione preventiva per possibile inquinamento delle prove… Da ignorante penso che se ritengono una persona indagata e prossima (eufemismo) al processo dovrebbero già avere oggi delle prove. Solide e “sigillate”, soprattutto in questa tipologia di reati. Quindi cosa potranno mai inquinare gli indagati? Pensano forse i magistrati che gli indagati (appunto! indagati, non i colpevoli) se liberi, si introducano nottetempo negli uffici che lasciarono anni fà, per portare via qualche dossier impolverito? O che faranno il giro delle banche (sempre nottetempo) per recuperare il bottino? o che, nottetempo e di persona, facciano lunghi di scorsi di convincimento ai testimoni dell’accusa? O che (di giorno) passino i pomeriggi davanti a qualche stazione italiana e arrotondino il frutto delle malefatte grazie al gioco delle tre carte o dei campanellini?
    Le hanno o no queste prove? Se le hanno, che temono? Oppure, hanno cercato e individuato dei possibili colpevoli, rinchiudendoli da qualche parte, in attesa di mettere assieme le fatidiche prove? Ed ancora non le hanno? Allora fanno finta di mandarli a casa (neppure tutti, solo uno come ben sappiamo) dicendo “aspetti ‘un attimo’, ancora dobbiamo capire,intanto lei stia lì, mi raccomando, non esca di casa!”, agli altri ricordano che sono ospiti dello stato e che non si lamentino.
    Non si rendono conto che se le menti sopraffini della truffa (così li hanno definiti loro stessi) tali fossero, ed avendo da tempo lasciato le aziende, sempre secondo loro complici ed artefici, queste prove potrebbero essere cenere o che? che se tutto questo avesse un discreto barlume di realtà, forse qualcun altro potrebbe rendere loro tali “consulenze” di occultamento o inquinamento?
    Quindi???
    Quindi, in attesa di impossibili confessioni (dal che si deduce che mancano prove sufficienti al rinvio a giudizio!), non solo cercano queste prove (come? lo stanno facendo? dove? si sono installati negli uffici di quelle aziende e scartabellano dossier tra una facezia e l’altra, tra una conferenza stampoa ed un convegno?) e ci si chiede anche cos’hanno allora fatto nei mesi precedenti durante di indagini, forse anni di inseguimento dei presunti colpevoli, ma, di fronte ad un’istanza di scarcerazione, prima la negano, poi fanno la finta degli arresti domiciliari casualmente a 3 giorni dall’esame dell’appello e dal monito del Presidente della Repubblica, avvenuto su stimolo di Monica, e…, ricordando che l’indagato ora respira aria di montagna (portata all’interno dell’abitazione mediante apposite scatolette, perchè sul balcone non può andare!) che fanno? si prendono altro tempo….per decidere se scarcerabile. Segnale ulteriore dell’affanno degli inquirenti, ancora incapaci di produrre le prove per il rinvio a giudizio.
    Spero che i protagonisti (negativi) di questa vicenda, leggano il blog con regolarità e che, pur distraendosi dal lavoro di ricerca delle prove, si rendano conto della loro condotta vergognosa.

  • [...] la convinzione che “la nostra fiducia estrema nella giustizia avrebbe vinto”. I tre manager, al pari dell’ex direttore finanziario di Fastweb, Mario Rossetti, sono ancora sottoposti al regime di custodia [...]

  • marco costaguta:

    Caro Mario,
    spero di vederti presto al lavoro, come sempre. La tua famiglia ha bisogno di te e anche tutti i tuoi amici che ti conoscono e sanno che persona sei, da sempre, non vedono l’ora di rivederti.
    Un grande abbraccio a te Sophie e i bambini
    Marco e Chiara

  • Barbara G.L.:

    Non è necessario che commenti l’assurdità della situazione, altri prima di me l’hanno già fatto e a loro mi associo.
    Voglio solo testimoniare a Mario a Sophie e ai loro ragazzi il nostro affetto e purtroppo anche la nostra piena comprensione.
    Siate forti, anche se dopo 80 giorni la stanchezza si fa sentire, siate uniti sarete delle persone e una coppia migliore.
    Un bacio
    Barbara

  • beatrice caldarola luciano:

    Caro Mario e cara Sophie,
    sollevati dal ritorno di Silvio agli affetti dei suoi cari, il” contatore” nel nostro cuore non ha smesso un secondo di girare pensando a voi e così sarà finchè non sarà finita ….ora è ancora più dura e ancora più incomprensibile.
    Un abbraccio grande
    Beatrice e Sergio

  • Christian De Felice:

    Sono lieto per la scarcerazione di Silvio. Ora mi aspetto che venga liberato presto anche Mario. Dopo 84 giorni ha diritto di riabbracciare i suoi piccoli, Sophie e i suoi genitori anziani.
    Dai Mario tieni duro. Un forte abbraccio
    CDF

  • [...] Scaglia, ma non solo. “C’è un’altra persona che attende giustizia: è Mario Rossetti, ex consigliere d’amministrazione ed ex direttore finanziario di Fastweb, arrestato tre [...]

  • Giuseppe Grassi:

    Siamo tutti felici che l’ing.Scaglia stia per riabbracciare i suoi cari. Adesso facciamo sentire la nostra voce affinchè anche Mario Rossetti, meno conosciuto di Scaglia dal grande pubblico ma in una situazione simile per ciò che concerne l’inchiesta in corso, possa riabbracciare presto Sophie e i suoi bambini DOPO 84 LUNGHISSIMI GIORNI DI CARCERAZIONE PREVENTIVA.
    G.G.

  • sergio scalpelli:

    Per fortuna in italia esiste ancora una parvenza di pubblica opinione e nel corso delle settimane si è riusciti, dopo lo shock iniziale, a fare controinformazione. Oggi a tutti quelli che hanno seguito l’ inchiesta giudiziaria che CI ha coinvolto ( io sono orgoglioso di essere un dirigente di Fastweb ), appare lampante l’inconsistenza delle accuse rivolte a Mario a Silvio e agli attuali vertici dell’ azienda. Tuttavia oggi ciò che conta più di ogni altra cosa è NON MOLLARE LA PRESA, NON FAR CALARE LA TENSIONE E L’IMPEGNO FINO AL MOMENTO IN CUI ANCHE MARIO AVRA’RIABBRACCIATO SOPHIE E I SUOI BIMBI ! Dopo, a voce alta, sarà bene non dimenticare che dal 1993 la carcerazione preventiva è usata come strumento di tortura . Intanto , Mario, ti abbraccio forte forte.
    Sergio

  • andrea rossini:

    caro Mario,
    ti sono molto vicino, non riesco a spiegarmi le ragioni di tanto accanimento. Spero che tu ti mantenga forte e saldo come ti ho conosciuto tanti anni fa, non passa giorno senza che ti rivolga un pensiero, un momento di preghiera. Spero ti sia arrivata la mia lettera, niente altro che una testimonianza di affetto. Conto di rivederti un giorno, presto, quando questa brutta esperienza sarà alle spalle.
    Mi piacerebbe potermi rendere utile, a te o alla tua famiglia, in qualsiasi modo.
    Un abbraccio
    Ar

  • ALBI:

    Mario, spero di rivederti presto a casa e di abbracciarti forte. E spero che il tuo caso e quello di Silvio Scaglia servano (nella loro assurdità chiara a tutti noi che conosciamo bene te e abbiamo visto Scaglia rientrare dall’estero e consegnarsi spontaneamente) a far cambiare qualcosa nella procedura che dovrebbe tutelare l’ottenimento della verità ma soprattutto tutti noi cittadini italiani davanti alla giustizia. Almeno la vostra ingiusta sofferenza (e quella dei vostri familiari) a qualcosa sarebbe servita. A presto, anzi spero a prestissimo, Albi

  • daniela rosow:

    Non c’è stato uno solo, di questi 80 giorni, in cui non abbia pensato a quanto assurdo fosse ciò che stava capitando a Silvio e a Mario. Chi ha lavorato con loro dai primi momenti non può non ribellarsi alla ricostruzione che è stata fatta, in alcuni casi non solo dai magistrati, di un’impresa titanica, come quella della sfida di e.biscom/Fastweb; non può non ricordare i riconoscimenti provenienti da tutto il mondo alla lungimiranza ed all’innovatività della proposta di questi manager geniali ed impavidi di fronte all’arroccamento dei monopoli. Nel mio caso, non posso dimenticare, e non apprezzare, adesso ancor di più, l’assoluta integrità, la negazione di qualsivoglia compromesso, la propensione quasi ingenua alle “lotte contro i titani” per la convinzione nelle proprie idee e nel nostro progetto, che Silvio ha inculcato in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Ora, io non so’ bene chi abbiano ascoltato i PM ed i giudici, per averne tratto le convinzioni granitiche che hanno costretto Silvio e Mario in carcere; di certo hanno tralasciato molti altri elementi che, sono certa, avrebbero almeno scalfito le loro certezze. La mia certezza è che è stato un privilegio conoscere e poter lavorare con Silvio; la mia speranza è che persone perbene come Silvio e Mario, lontane anni luce dai mondi ai quali sono stati accostati in questa vicenda, possano risollevarsi da questa ingiusta esperienza, con il conforto delle rispettive famiglie e dei tantissimi amici comunque vicini, e tornare presto a dare il loro preziosissimo contributo di idee e di fatti. Anzi, conoscendoli, anche questa è una certezza!! Daniela

  • Filippo Bruno:

    Si intravede forse uno spiraglio di luce, finalmente? All’amico Mario, di cui ho la massima stima umana oltre che professionale, tutta la mia solidarietà insieme all’augurio (che per quanto mi riguarda, è anche una previsione) di poter presto mostrare di essere incolpevole. Questo però non è il punto principale: per stabilire la verità non ci sono gli amici, ma i processi, in base ai quali si valuterà se qualcuno ha sbagliato in “opere ed omissioni”. Quello che amareggia e sconcerta è assistere alle ingiurie di un potere arrogante, animato da una cieca furia giustizialista, che rinchiude in gabbia cittadini, professionisti e padri di famiglia sui quali grava un sospetto. Per quanto posso vedere io, il metodo che viene usato è uguale (metaforicamente parlando, grazie a Dio almeno questo!) a quello dei tratti di corda, dopo due dozzine dei quali anche il povero Giangiacomo Mora, barbiere in Milano, confessò di avere cosparso di pestifero uguento i portoni di Piazza della Vetra …
    A me pare che le coscienze debbano reagire, intanto a Mario ed ai suoi cari faccio i più affettuosi cari auguri.
    PS proporrei di non infquinare il blog rispondendo a soggetti che si rivelano i degni eredi della plebaglia che usava affollare le pubbliche piazze nei giorni delle esecuzioni?

  • Giuseppe Grassi:

    Vorrei dire, a quanti stanno seguendo le sorti del dott. Rossetti su questo blog, che conosco Mario da 33 anni. Ci siamo conosciuti sui banchi di scuola, e da allora siamo rimasti fraterni amici. Mario è una delle persone più corrette che io abbia mai conosciuto, quello che gli sta capitando è assurdo. La Magistratura svolga rapidamente il suo lavoro, faccia le sue valutazioni, ma francamente 83 giorni di CARCERAZIONE PREVENTIVA appaiono, ai miei occhi, privi di giustificazione.
    Un abbraccio a tutta la famiglia Rossetti, ed un grazie di cuore alla Redazione di questo blog, per la possibilità che ci sta concedendo di far sentire la nostra voce.
    Forza Mario
    Giuseppe Grassi

  • [...] Per l’occasione ribadiamo l’impegno del blog ad informare l’opinione pubblica sia sulla vicenda del fondatore di Fastweb che del suo collaboratore dell’epoca Mario Rossetti, attualmente ancora detenuto. [...]

  • Juri Panunzi:

    Ringrazio la redazione della pubblicazione, il mio pensiero và ancora una volta alle famiglie degli interessati ai bimbi privati dei padri, ai genitori privati dei figli, ai fratelli e alle mogli divisi/i.
    Una società che vuole vendicarsi delle colpe di chi “sbaglia” deve anche domandarsi sopratutto dei frutti avvelenati che gli sbocceranno tra le mani.
    Juri Panunzi

  • Juri Panunzi:

    Il carcere sempre di più fogna sociale sul non funzionamento della giustizia è usato come vendetta. Lo è ancor di più con la carcerazione preventiva, è un problema su cui inviterei tutti a riflettere. Oggi si finisce li dentro per sospetto grave o per un semplice oltraggio. Nessuno dovrebbe essere privato della libertà e tanto più se c’è carenza o assenza di prove certe o di misure sanzionatorie alternative. Il carcere dimostra la sua insensatezza perchè è fallita per assenza la possibilità rieducativa per la sua natura totalitaria. Guardo con diffidenza la solidarietà di chi occupandosi di politica grida alla necessità di più carcere e più penitenziari necessari per far fronte all’emergenza del sovraffollamento e poi si dice solidale con l’ingegner Scaglia. Scaglia e il dottor Rossetti sono l’emblema tra chi vuole scegliere tra le guardie i ladri e il deserto che ci avvolge. Ci sarà pure un’alternativa, una zattera per attraversare il deserto, insomma una lettura altra. Io lo auguro a tutti noi, società civile che ambisce alla non necessarietà del carcere, per nessuno. Sarebbe interessante sentire cosa se ne pensa quì a tal proposito per cui, si mi sento di esprimere solidarietà e grido per ogni recluso ingiustamente privato della propria libertà e la sincera vicinanza alle famiglie di tutti quelli che vivono questo incubo chiamato carcere.
    Juri Panunzi

  • Valentina Zito:

    Per Talita
    La ringrazio per la risposta, mi dispiace per il mio sfogo…ma il momento è molto duro per la nostra famiglia.

  • Aldo Monteforte:

    Caro Mario

    Sono certo che questa assurda vicenda si risolverà con la conferma della tua innocenza. Anche se non serve a molto, ti penso spesso e ti sono molto vicino.

    Aldo

  • Massimo Canovi:

    Finalmente una bella notizia,
    dai Mario, amico mio, ormai dovrebbe mancare poco anche per te. Vorrei non dover usare il condizionale ma, ormai, ho smesso di fidarmi dei meccanismi di questa giustizia che vorrei tanto scrivere con la G maiuscola.
    A prestissimo!
    Massimo

  • Valentina Zito:

    Per Talita
    …E meno male che lei non si permette di dire certe cose sig. Talita…anche se sottilmente capisco a cosa lei voglia alludere…Ma le assicuro,con tutta sincerità, che non è come lei pensa…

    • Talita:

      Valentina Zito,
      non sono abituata a nascondermi dietro un dito. (La rima è casuale.)

      Se affermo di non permettermi qualcosa, significa che non me lo permetto.
      Così come non permetto a lei di fare allusioni su ciò che io penserei e che, secondo lei, vorrei sottintendere.

      La invito anche a non rimanere vittima di se stessa, sulla base della massima latina: “Excusatio non petita” con quel che segue.

  • andrea mayr:

    Per me che sono suo amico e lo stimo, Mario è una brava persona e non meritava proprio un trattamento così brutale e violento, che certamente segnarà la sua esistenza.
    Violenza purtroppo “gratuita”, perchè conoscendo il suo sistema di valori, non c’era bisogno di sbatterlo in carcere per interrogarlo sui fatti che lo riguardavano.
    E’ una vicenda che lascia sconcertati e che mi rattrista profondamente, per lui certamente ma anche per come funziona ogni tanto il nostro sistema sociale.
    A Mario e alla sua famiglia, un mio grande abbraccio di solidarietà per tutte le ingiuste sofferenze che stanno patendo, con l’auspicio che tutto si risolva per il meglio e soprattutto al più presto.

    Andrea

  • beatrice caldarola luciano:

    Finalmente è arrivata la notizia tanto attesa e sospirata!
    Ora per essere sollevati davvero aspettiamo con il cuore che batte forte di sapere che anche Mario Rossetti potrà tornare nel giro di qualche ora dalla sua famiglia…niente sarà più come prima ,neanche per noi che abbiamo assistito a questo incredibile, inaccettabile , barbaro e incivile uso della carcerazione preventiva.
    grazie per averci dato , attraverso questo blog, la possibilità di far giungere la nostra indignazione e la nostra solidarietà a Silvio, Mario e alle loro famiglie

    beatrice

  • Christian:

    Conosco Mario e Silvio da anni. Li ho conosciuti e apprezzati come manager. Mario, ancor più, come uomo e amico. 80 giorni di carcerazione preventiva sono un orrore. Ho fiducia nella giustizia e nella Magistratura, ma il tempo non può e non deve essere mai una variabile fuori controllo. Lo chiedo da cittadino, da lavoratore, da padre.
    Un forte abbraccio a loro e alle loro Famiglie
    C

  • Elena Armanini:

    E’ veramente strano e insensato che ci si possa accanire con persone, in questo caso uomini, come Silvio Scaglia e Mario Rossetti, e far loro pagare colpe per reati non commessi. Quasi che li si volesse punire preventivamente per qualcosa che si pensa possano aver fatto. E che e’, tutt’ora, non dimostrato. 80 giorni sono tanti!!!
    Ma tutto cio’ a quale pro?
    A far si’ che Silvio e Mario, ora detenuti, come viene fatto per veri colpevoli, diventino degli esseri piu’ fragili e forzatamente umili? Che imparino a volare piu’ basso?
    Ma ben venga chi riesce a volare alto, se le capacita’ di farlo ce le ha!!
    L’esercizio del potere e il potere stesso – come in vari personaggi di Shakespeare (Macbeth per esempio)- mina la progettualita’ e il significato del proprio agire. Come, di fatto, e’ il caso di qs detenzione preventiva cosi’ prolungata.
    E’ veramente triste vedere tutto cio’.
    Posso solo immaginare cosa voglia dire viversela.
    Desidero inviare la mia solidarieta’ a Silvio e anche a Mario – come pure alle loro famiglie- e auguro loro di cuore di uscire forti da questa lunga e penosa esperienza, non cercata, ma subita.
    Con affetto
    Elena Z. Armanini

  • Francesca:

    Mi unisco a tutti quelli che chiedono che questa ingiustizia finisca. Mario non dovrebbe essere in carcere da molto tempo ormai. La carcerazione preventiva è regolata da precise norme, ma in Italia oramai della legalità se ne fregano tutti, anche i giudici! Se hanno le prove che lo rimandino a giudizio, ma lasciarlo in prigione è un evidente mezzo di pressione psicologica.

  • Nick:

    Fa male, oltre all’orrore della carcerazione preventiva di Silvio Scaglia e di tanti altri in italia, leggere qui commenti tipo ” ha rubato è giusto che paghi”.
    Che pena: auguro mio malgrado a gente del genere, di non aver mai a che fare con la giustizia italiana. Gente così meriterebbe dipietro al governo.

    N.

  • OeG:

    Siamo amici di Mario.
    Riceviamo le sue lettere dal carcere.
    Parliamo con sua moglie.
    Una vicenda insensata. Nulla per lui sarà più come prima.
    OeG

  • Talita:

    E già: abbiamo anche noi i nostri desaparecidos!

    Occorre anche notare che – digitando in ANSA il nome di Silvio Scaglia – l’ultima notizia risale al 29 marzo u.s. e riguarda le sue dimissioni dal Cda di Fastweb.
    Da allora, il buio: nessuna notizia degna di essere comunicata. Non l’abnorme periodo di carcerazione preventiva. Neppure l’interessamento – seppure blando – del Presidente della Repubblica.
    Insomma, tutto va bene, madama la marchesa!

    Particolarmente interessante, però, è la notizia Ansa del 19 marzo, dal titolo “Riciclaggio: Gip, Scaglia ha mentito, indizi rafforzati”.
    Sempre Aldo Morgigni, che rigettò la richiesta di scarcerazione di Scaglia, ebbe a dire in sintesi che Scaglia:
    a) “ha reso dichiarazioni mendaci limitandosi, in sostanza, ad affermare di avere un ruolo solo ‘formale’ in Fastweb”;
    b) “la minimizzazione del ruolo svolto nelle condotte delittuose“ sostenuta da Scaglia confligge con le dichiarazioni di Bruno Zito (altro ex manager Fastweb indagato).

    Ossia, se ho capito bene, Morgigni vede nella sua sfera di cristallo che Scaglia è un bugiardo, mentre Zito è la personificazione della Verità.
    E, siccome Scaglia è un bugiardo, deve essere costretto a dire la verità mediante la gattabuia.
    A questo punto, perché non provare anche con un po’ di garrota?

    Non so neppure chi sia Bruno Zito, per cui non mi permetto di pronunciarmi su di lui, ma intendo affermare che ogni testimonianza di coimputati dovrebbe essere presa con le molle.

    Soprattutto di fronte al fatto che – dopo quasi tre mesi – ancora latitano PROVE: ossia gli unici elementi che possano essere portati a sostegno della colpevolezza di chicchessia.

    E allora devo ripetermi: Ottaviano Del Turco finì in gattabuia, accusato da Vincenzo Angelini.
    Questo signore, già indagato per truffa nel 2007, nel 2008 fu utilizzato contro Del Turco e scampò alla prigione raccontando di tutto un po’: senza dubbio funzionale ai suoi propri interessi.

    Il processo a Del Turco e coimputati è appena iniziato a Pescara, e ne vedremo il prosieguo.
    Il punto è che, alla fine dello scorso aprile, anche Angelini è finito agli arresti – però nella sua abitazione di Francavilla al Mare – per bancarotta fraudolenta (patrimoniale e documentale), aggravata dal falso in bilancio.

    Vedremo anche qui, ma costui deve essere considerato un teste adeguato per una Procura?
    E, in generale, i giudici non dovrebbero essere resi cauti dal passato?

    E soprattutto non dovrebbero essere COSTRETTI a cercare le prove PRIMA di sequestrare persone e lasciarle languire in carcere?
    Risponda a questo, il signor Tinti!

    E ci eviti cortesemente la bubbola d’indagini che necessiterebbero della custodia cautelare!
    Quando e se vogliono, i giudici indagano per anni senza che gli interessati ne vengano a conoscenza.
    Per non parlare dei fantastiliardi spesi per intercettare perfino il cane e il gatto di casa.

  • Domenico:

    ha rubato, è giusto che paghi

    • Talita:

      Signor Domenico,
      come la prenderebbe se le dicessi che lei un ladro, per cui è giusto che paghi?

      Anzi, quasi-quasi glielo dico!
      Basandomi sul fatto che io so di lei quanto lei sa di Rossetti.

      Se le avanza un attimo di tempo e se ne è capace, arrossisca!

    • Riccardo Facci:

      Sig. Domenico, in un’Italia (il maiuscolo mi risulta forzato) capace del caso Tortora e dove un pluricondannato (26 condanne tra le quali due supri su minori – notizia di tre giorni fa) vive in piena libertà e “arrostisce” la nuova fidanzata, lei si sente così “consapevole”, “sicuro” e “dotto” da poter affermare con certezza quanto da lei scritto? I problemi di questo paese sono infiniti, non ultimi la superficialità e la mancanza totale di consapevole analisi dei suoi abitanti. Lei, da quanto posso intuire, è in prima fila. Non le auguro nulla di simile a quanto successo a Mario Rossetti…a differenza di Lei, non semplifico stupidamente con un offesa cio’ che di semplice non ha proprio nulla. Dorma almeno male questa notte. Questo si. Riccardo

    • stefano:

      @Domenico: forse Le sfugge (insieme ad un tot di altre cose ahimè) il concetto che in uno stato di diritto si PAGA (eventualmente) DOPO LA PRONUNCIA DI UN TRIBUNALE (tre gradi, e se ci sono c’è un motivo), e non per il fatto di essere accusati!!! I Pubblici Ministeri non sono depositari della verità, anzi non sono depositari di nulla. Quindi non devono far pagare nulla!! Non spetta a loro decidere, non è il loro lavoro!! Ma lei manda sua moglie dal meccanico invece che dal ginecologo per le visite specialistiche? Se così fosse, capisco l’affermazione che fa! Se no, nessuno è ladro perché lo dice un PM, ma soprattutto nessuno deve pagare se lo dice un PM!

  • Sabro:

    non so che fine abbia fatto Rossetti…. e neanche gli altri arrestati con SS. Certo che 80 sono tanti giorni per chiunque….a prescindere.

  • Giuseppe Grassi:

    Mi sembra che sia Scaglia che Rossetti si trovino in una situazione simile, ovvero, dopo 80 giorni di carcerazione preventiva, sembrano mancare le condizioni perchè si persista con tale atrocità. La Magistratura svolga rapidamente il suo lavoro, e vada a processo se lo ritiene necessario, ma ponga fine SUBITO ad queste due carcerazioni che, all’opinione pubblica, dopo 80 giorni, appaiono INGIUSTIFICATE.
    Forza, Mario.
    G.G.

  • fabrizio ferrara:

    Assisto come tutti a questo orrore, disgustato come giurista, preoccupato come cittadino e col cuore a pezzi come amico di Mario e Silvio.
    Quello che più mi rattrista è sentirmi impotente, e constatare che nessuno ha i mezzi per combattere un’ingiustizia che si dovrebbe sciogliere come neve al sole.
    Mi auguro che i nostri amici e le loro famiglie abbiano la forza per combattere fino in fondo questa battaglia.
    Sappiate in ogni caso che non siete soli, per quel che vale.
    Vi aspettiamo.
    Un abbraccio forte.
    FF

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Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World