Caso Scaglia: iniziata l’udienza in Cassazione

IL RICORSO IN RUBRICA AL N.17 (SU 26)


E’ regolarmente iniziata alle 10 l’udienza in Cassazione relativa alla posizione di 26 indagati nell’ambito della vicenda Fastweb-Telecom Sparkle. Dopo un’introduzione generale del caso, davanti alla Suprema Corte verranno esaminate le singole posizioni. Il ricorso dei legali di Silvio Scaglia per ottenere la piena liberazione del fondatore di Fastweb, attualmente agli arresti domiciliari in Val d’Aosta, figura in agenda al numero 17. Pertanto, è facile prevedere che sarà esaminato solo a pomeriggio avanzato.


Intanto cresce l’attesa della comunità internazionale per l’evoluzione del caso.  Il “Corriere della Sera”, “Repubblica” e il “Sole 24 Ore” hanno  ripreso stamane il commento apparso sul Financial Times in cui si fa presente che il caso Scaglia “mina la credibilità della giustizia italiana. La Cassazione ha l’opportunità di ristabilire in qualche modo fiducia sulla correttezza di base del sistema giudiziario italiano”.


Il “Corriere della Sera” pubblica inoltre una lettera di Antonio Zito, padre dell’ex dirigente di Fastweb Bruno Zito, detenuto  a Rebibbia dal 23 febbraio scorso e “fino a pochi giorni fa tenuto in isolamento senza avere la possibilità di scambiare una parola con i compagni di pena” “Mi viene il sospetto – scrive il signor Zito – che si voglia usare la detenzione di mio figlio per fiaccarlo in funzione di chissà quali scopi”.

23 Commenti a “Caso Scaglia: iniziata l’udienza in Cassazione”

  • [...] Caso Scaglia: iniziata l’udienza in Cassazione IL RICORSO IN RUBRICA AL N.17 (SU 26) E’ regolarmente iniziata alle 10 l’udienza in Cassazione relativa alla posizione di 26 indagati nell’ambito della vicenda Fastweb-Telecom Sparkle. Dopo un’introduzione generale del caso, davanti alla Suprema Corte verranno esaminate le singole posizioni. blog: Silvio Scaglia | leggi l'articolo [...]

  • kiki:

    VERGOGNOSI!!!!Si potrà fare qualcosa????

  • Bruno:

    Non si può non aver un moto di rivolta, dissenso e disgusto a leggere simili decisioni. Continuano a non esserci prove (non era quella la sede per valutarle, ma ameno per caprie se c’erano). vengono conferfmati certi teoremi, accomunate persone e via dicendo.
    Ho cercato di seguire la vicenda ed ancora (mia beata ignoranza?) non ho trovato nessun collegamento tra Scaglia e molti altri “da quella parte” e l’altro gruppo che sarebbe l’esecutore della presunta truffa.
    Forse mi sfugge qualcosa, ma… Scaglia & C. ha mai parlato, conosciuto, telefonato, scritto, comunicato con Moerkbel & C. Soprattutto in relazione alla truffa.
    Non ho letto nulla di simile, me lo sono perso?
    C’è un pizzino, un sms, un messaggio in codice che si sono scambiati per perpretare la frode fiscale?
    Con questi concetti, quanto potranno essere incriminati perchè “non potevano non sapere”.
    Siamo al processo (e carcerazione preventiva) delle intenzioni?
    Com’è che società dello stato (del ministero del tesoro) hanno sedi sociali in Lussemburgo? forse per aggirare certe normative? E il ministro del tesoro non può non sapere…. O cos’altro nascondono quei domicili (di comodo)? Qui qualcuno avrebbe comperato e pagato X numero di SIM e di lì sarebbe partita la famosa truffa (nel finale) Dovranno le società chiedere il certificato penale a chi si presenta daanti a loro per ingenti acquisti?
    Inquietante.
    Naturalmente non mi sembra che la Cassazione abbia valutato i presupposti della carcerazione preventiva (reiterazione del reato, possibilità di fuga, possibilità di inquinare le prove – ci sono? – ). Si è preoccupata di dare ragione (anche lei, come i precedenti) agli altri giudici.
    D’altra parte 26 differenti casi da discutere in una giornata lavorativa….(oddìo, chissà quanto lavorativa da un punto di vista di orari) non possono che produrre superificialità e disinteresse estremo.

    • giovanni:

      C’è bisogno di avvocati che, al termine di processi come questi non si facciano scrupolo e inizino cause di risarcimento di danni e di responsabilità in tutte le sedi. In particolare, la posizione di Silvio Scaglia, come quella di qualche meno illustre manager coinvolto in questa assurda storia, dovrebbe divenire oggetto di un trattato di teratologia penale, mettendo a nudo l’incapacità di coloro che, invece di leggere le carte, preferiscono avallare, a catena, le fesserie di investigatori davvero poco diligenti. (p.s. NON faccio l’avvocato)

  • patrizia:

    Se c’è qualcosa da fare io sono pronta!
    Un modo per farsi sentire….bisogna trovarlo

  • stefano:

    Nessuna vergogna proprio, neanche la minima decenza.. Io ho una domanda: ma se andiamo in qualche migliaio ad Antagnod ci arrestano tutti? Se verbalmente esprimiamo la nostra disapprovazione davanti ad un tot di giornalisti, magari citando nomi e cognomi dei magistratucoli, ci querelano tutti? Se si, sarebbe proprio una bella soddisfazione!

    • sole:

      Credo che serva molto di più…. non ci scordiamo che sono tutti innocenti fino a prova contraria!!!
      Anni e anni di indagini sperando che la galera o arresti domiciliari portino a qualcosa… NON HO PAROLE. Vorrei solo FATTI CONCRETI. Anche in America, visto gli articoli sil Financial Times, ridono della giustizia italiana.

  • sole:

    Informo tutti che la cassazione ha confermato vedi testo:
    Cronaca
    Roma: da pg Cassazione si’ agli arresti per Scaglia e Mokbel
    Roma, 25 giu. (Adnkronos) – Sono legittimi gli arresti inflitti dal Tribunale del Riesame di Roma a Silvio Scaglia, ex fondatore e ad di Fastweb, e all’imprenditore Gennaro Mokbel nell’ambito dell’inchiesta sul riciclaggio delle compagnie telefoniche. Lo ha rilevato il sostituto procuratore generale della Cassazione, Sante Spinaci, sollecitando ai giudici della terza sezione penale il rigetto dei ricorsi presentati da Scaglia, ai domiciliari dopo un periodo di detenzione in carcere e da Mokbel attualmente detenuto. Inoltre la pubblica accusa di piazza Cavour ha chiesto di confermare le misure cautelari per un’altra ventina di indagati nell’inchiesta romana che riguarda tra l’altro un riciclaggio di 2 mld di euro. Il pg della Suprema Corte ha chiesto quindi di confermare le misure cautelari per l’avvocato Paolo Colosimo; per la moglie di Mokbel, Giorgia Ricci e per il fratello Antonio che si trova ai domiciliari. Richiesta inoltre la convalida degli arresti per Luca Berriola, maggiore della Guardia di Finanza; per gli ex dirigenti Fastweb Mario Rossetti e Bruno Zito e per l’ex dirigente Sparkle Massimo Comito. I difensori, a loro volta, hanno chiesto di annullare le ordinanze del Tribunale del Riesame di Roma dello scorso marzo. Secondo i legali degli indagati, in sostanza, sarebbe “molto labile” la supposizione sulla quale si fondano le accuse, riconducibili, a loro detta, alla formula del “non poteva non sapere”.
    (Dav/Ct/Adnkronos)

    25-GIU-10 16:59

    MI VERGOGNO DI VIVERE IN QUESTO PAESE. BISOGNA ASSOLUTAMENTE FARE QUALCOSA.

  • Talita:

    Mi sembra strano che il signor Antonio Zito nutra solo un sospetto.
    Purtroppo è una realtà già ampiamente assodata.

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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World