Prime schermaglie al “Processo Carosello”


Fastweb e TI Sparkle chiedono di costituirsi “parti civili” seppur indagate in merito agli stessi fatti (ma in altro processo) per presunte violazioni della legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Il collegio dei giudici deciderà, dopo le eventuali “eccezioni” dei legali della difesa



Nessun colpo di scena ma qualche schermaglia di partenza. Può essere sintetizzata così la prima udienza del “Processo Carosello” che si è svolta ieri mattina presso la Prima sezione del Tribunale di Roma, che vede imputate 27 persone, quasi tutte presenti in aula, fra cui il fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia. Questo in seguito alla richiesta avanzata da Fastweb (ora controllata Swisscom) e Telecom Italia Sparkle, di costituirsi parti civili nei confronti di quegli ex dirigenti che verranno eventualmente riconosciuti colpevoli. Sulla questione toccherà ai giudici decidere, in una delle prossime udienze (forse già la prima) fissate nei giorni 11, 18 e 21 dicembre.




Dal canto loro, i diversi avvocati della difesa hanno ritenuto di non potersi esprimere, senza prima aver studiato gli atti delle richieste di Fastweb e Telecom Sparkle e averne valutato i profili. In particolare, in merito al “doppio ruolo” (sia di accusa che di difesa) che verrebbero a rappresentare le due società se fossero accettate come parti civili. Infatti sia Fastweb che Telecom Sparkle devono già rispondere, in merito agli stessi reati, della presunta violazione della legge 231 sulla responsabilità amministrative degli enti.


Il motivo per cui le due società di tlc lo faranno in altro processo, è legato al fatto che per gli imputati attuali è stato richiesto dai PM il rito immediato. Cosa che può valere solo in presenza di imputati in stato cautelare. Da qui lo stralcio, avvenuto nei confronti di Fastweb e di Telecom Sparkle.


Per chiarire meglio: senza tale richiesta di giudizio immediato le società avrebbero dovuto rispondere contemporaneamente agli altri imputati. Ne consegue il profilo quantomeno “problematico” della richiesta avanzata di essere anche “parti civili”.


In ogni caso toccherà ai giudici valutare ed esprimersi, dopo la presentazione di eventuali “eccezioni” dei legali difensori degli imputati sotto rito immediato.


Infine, hanno chiesto di costituirsi parte civile anche l’Avvocatura dello Stato (in rappresentanza della Presidenza del consiglio dei ministri, del ministero degli Interni, di quello dell’Economia e della Agenzia delle Entrate) e un gruppo di azionisti sia nei confronti degli imputati di Telecom Sparkle nonché nei confronti della societá medesima.


9 Commenti a “Prime schermaglie al “Processo Carosello””

  • giovanni:

    Eccezionale l’udienza, cominciata in ritardo per il ritardo dell’arrivo dei detenuti in carcere. Le schermaglie, durate poco più di un’ora, si sono concluse con un rinvio. In molti si sono chiesti: <>.
    I giornalisti in aula annaspavano vistosamente, orfani delle veline della Procura, chiedendosi cosa stesse succedendo, mentre qualcuno doveva premurarsi di offrire loro pillole di informazione sulla frode carosello (sulla quale il Corriere della Sera ha fatto tanta disinformazione con i suoi grafici sbagliati)
    Prossime “puntate” l’11, il 18 ed il 21 dicembre 2010.

    • giovanni:

      Il testo tra apici era: Già finito?
      a i tempi dei procedimenti penali non sono quelli della vita comune, quelli della gente che lavora e si dilatano per un nonnulla, anche se molto si potrebbe fare per accorciarli, grazie anche alle possibilità di reingegnerizzare con l’ausilio dell’informatica i procedimenti.

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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World