“Silvio Scaglia, l’inaffondabile”. L’avventura di un innovatore nella stampa internazionale


Silvio Scaglia, l’inaffondabile”. Che sia di buon augurio, mentre muove i primi passi il processo che vede coinvolto l’imprenditore nel procedimento sulla “truffa carosello”, il richiamo alla “cover story” che nel gennaio 2001 Forbes dedicò al fondatore di Fastweb, il primo al mondo ad aver messo in atto l’idea, vincente, di dar vita ad una società di tlc completamente basata sul protocollo Ip (Internet protocol)






Vale la pena  di rileggere, attraverso la grande stampa internazionale, la storia di “an Italian pioneer” (definizione del The Wall Street Journal del 7 settembre 2006) capace di dare lezioni ai “telecom giants” in materia di tv via Internet. A quei tempi, infatti, l’esperienza di Fastweb in materia di Iptv rappresentava una vera e propria case history internazionale, uno dei primi casi per offrire un servizio completo alla famiglia piuttosto che ai soli appassionati di tecnologia. Un test prezioso, che Scaglia utilizzerà più avanti, al momento di mettere in cantiere la sfida di Babelgum, a sua volta pioniere nella distribuzione di contenuti multimediali.


Altri tempi. Allora (vedi Newsweek del 31 ottobre 2005) gli analisti del settore potevano scrivere che il mercato europeo del digitale domestico era “dominato da nuove imprese come Fastweb” mentre The Independent, in data 24 marzo 2003, poteva opporre l’esempio dell’Italia che “grazie a Fastweb può già offrire un servizio a banda larga” mentre i competitor di casa, a partire da Bt, segnavano il passo.





Si sa come è andata a finire: sette anni dopo non solo il Regno Unito conta un servizio broadband assai più sviluppato di quello italiano, ma già progetta una rete superveloce per un’economia che per crescere conta sull’apporto della tecnologia. Nel frattempo,  l’Italia segna il passo.


L’elenco potrebbe continuare quasi all’infinito passando dal Financial Times a Fortune via Le Monde, The Guardian e numerose altre testate leader internazionali, per prestigio e diffusione. Un viaggio virtuale che merita intraprendere, come lezione di quel che era e (forse potrebbe ancora essere) l’economia italiana se fosse stata data giusta enfasi al tema dell’innovazione. Ma, ovviamente, oggi, mentre si avvia il processo che vede coinvolto l’ingegner Scaglia, merita offrire spazio ad altre riflessioni.


Come abbiamo visto, negli anni in cui una banda criminale ordiva la “truffa carosello”, Silvio Scaglia era impegnato in una sfida tecnologica a livello mondiale. Potendo, tra l’altro, contare su mezzi finanziari cospicui, grazie al fortunato esito del collocamento in Borsa. Ma, a detta di un’accusa montata solo sulla presunzione che “Scaglia non poteva non sapere”, a quell’epoca l’imprenditore dedicava le sue attenzioni a montare un raggiro ai danni dello Stato che valeva il 2 per cento del fatturato del gruppo: un po’ come accusare il CEO di Novartis o il pdg Sanofi (attenzione, mica un impiegato o un manager di una consociata, bensì prorio il numero uno) alle prese con la sperimentazione di nuove molecole, di concentrare le proprie attenzioni per montare una truffa ai danni della Asl.


1.520 Commenti a ““Silvio Scaglia, l’inaffondabile”. L’avventura di un innovatore nella stampa internazionale”

  • Giancarlo Piccinini:

    NON POSSO CREDERE quanto leggo dal sito http://punto-informatico.it/3047026/PI/News/chi-ha-paura-internet-parlamento.aspx

    “Giorgio Jannone del PDL presenta tre interrogazioni parlamentari riguardo i danni provocati dall’uso di Internet e delle nuove tecnologie. In attesa della risposta degli interessati

  • Cesare:

    ….. e sicuramente Ing. Scaglia non aveva tempo (e tanto meno predisposizione mentale) di dedicare risorse e denaro ad ingraziarsi faccendieri in qualche modo dediti a favorire monopoli, corporazioni e fazioni politiche.

    • luigi Boschin:

      Correva l’anno 2000 e venne a trovarmi in Italia un amico dalla Silicon Valley, la persona alla quale tutti dobbiamo essere grati per quando iniziamo a usare un computer non scriviamo più a: o c: , ma bensì
      “clicchiamo” su una icona.
      Venne a parlarmi di banda larga ” broadband mechanics ” e dal suo zainetto tirò fuori uno schema di software e diagramma di funzionamento scritto con pennarelli colorati su tanti fogli da lavagna appunti incollati insieme.
      Il collage di fogli una volta aperto copriva tutta una parete nel mio ufficio.
      Devo dire che il progetto mi affascinò molto, ma mi disse: sai nella banda larga fino ad oggi tutti hanno solo che perso soldi.
      Seguì una mia visita a Potrero Hill a casa sua a San Francisco e di larga banda decisi di non occuparmi.
      Bene, oggi tutti sappiamo cosa ha saputo fare l’ing. Scaglia nella larga banda, in un paese governato dalla burocrazia e dal ” red tape “. Finanziandosi sul mercato azionario ( ricordo le lotte per comperare il giorno di emissione le azioni eBiscom ) egli seppe portare la fibra ottica di città in città e soprattutto FARE PROFITTO.
      Una mente del genere se dobbiamo analizzare l’elemento psicologico sicuramente non ebbe il tempo di creare caroselli fraudolenti per impossessarsi di IVA, la sfida imprenditoriale era ben su altro livello !
      Bella figura stà facendo il sistema giudiziario a trattarlo in questo modo, quasi un anno perso di vita mentre il bel paese si stà lentamente spegnendo per la mancanza di innovazione.

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Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World