Mokbel ai domiciliari


Accolta dai giudici l’istanza avanzata dai legali “per motivi di salute”. Oggi il trasferimento dal carcere di Civitavecchia alla sua casa romana


Quest’oggi, a sedici mesi di distanza dal suo arresto, Gennaro Mokbel ha lasciato il carcere di Civitavecchia “per motivi di salute”, per essere trasferito agli arresti domiciliari nella sua casa romana.


I giudici della Prima Sezione penale, dove si celebra il processo per l’”Iva Telefonica”, hanno infatti accolto l’istanza di scarcerazione presentata dai suoi legali, Cesare Placanica e Ambra Giovene.


Mokbel, tra l’altro, apparso molto provato e debilitato alle ultime udienze, da circa dieci giorni aveva iniziato uno sciopero della fame, dopo aver più volte denunciato le sue condizioni di detenzione che lo costringevano a rinunciare anche «alla doccia e ai pasti» per essere presente in orario in aula, visti i tempi della traduzione dal carcere di Civitavecchia fino al Tribunale di Roma.


Secondo i periti di parte, i professori Ernesto D’Aloia e Stefano Ferracuti, Mokbel è affetto da una «patologia cardiovascolare che lo pone ad aumentato rischio di infarto acuto del miocardio e di ictus ischemico cerebrale», in aggiunta ad un «significativo deterioramento delle condizioni psichiche».


Per i giudici, per i quali permane comunque «il grado di pericolosità, considerati la gravità dei fatti per i quali viene processato», lo stato di salute di Gennaro Mokbel non è attualmente compatibile con il carcere.


In seguito al provvedimento Mokbel dovrà risiedere presso l’abitazione romana «con divieto assoluto di comunicare con qualsiasi mezzo, anche telefonico o informatico con persone diverse da quelle che con lui coabitano, lo assistono o lo difendono».


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