Udienza 46: «TIS non poteva vedere i beneficiari delle chiamate»


I manager di Telecom Italia Sparkle spiegano in aula le caratteristiche del traffico di Acumen – I-Globe

 

Non c’era motivo per sospettare eventuali anomalie nel traffico. È quanto emerge dalle deposizioni al processo per l’“Iva telefonica”. Ieri sono sfilati tre testi davanti alla Prima Sezione penale presieduta da Giuseppe Mezzofiore: Arturo Danesi, fino al 31 dicembre 2009 Responsabile Marketing di Telecom Italia Sparkle, poi Responsabile della Strategia e sviluppo di nuovi servizi di TIS SpA; Paolo Perfetti, attivo nell’area tecnica” di TIS e più precisamente nella funzione Ingegneria di Rete; infine, Stefano Menghini, anche lui operativo nella Rete di TIS e più in particolare nel settore Provisioning. La testimonianza di Carlo Baldizzone, Responsabile area Amministrazione e Controllo di Telecom Italia Sparkle in qualità di Chief Financial Officer, slitta su sua richiesta al 17 ottobre prossimo.


Danesi, dopo aver illustrato le caratteristiche dell’organizzazione fortemente processiva di TIS ai tempi, ha spiegato l’importante ruolo che anche Marketing, Rete Legale e Amministrazione e Controllo avevano sul complesso processo di gestione dei contratti/clienti (dal punto di vista tecnico, economico, contrattuale e finanziario). In particolare ha spiegato anche il funzionamento delle cosiddette ”famiglie professionali” operative nel gruppo Telecom Italia in quel periodo.
A questo proposito si è soffermato sulla completa trasparenza interna ed esterna con cui questa operazione, come tutte le altre, veniva gestita ed in particolare ha citato le numerose riunioni con il management che venivano effettuate in modo strutturale (staff meeting, business review, comitati reporting, comitati crediti, ecc.).
Nel corso dell’udienza ha spiegato che la rete di Sparkle riceveva il traffico di Acumen già «aggregato», ovvero non era possibile vedere il singolo beneficiario ultimo della chiamata. A precisa domanda dell’avvocato Fabrizio Merluzzi lo stesso Danesi ha sottolineato che non si trattava di una situazione anomala ma assolutamente in linea con il mercato in fortissima espansione dei servizi Premium (cita una fonte ufficiale europea che quantificava in 40 miliardi di euro il mercato dei servizi Premium fra contenuti e micropagamenti).


Come con altri testi precedentemente escussi, sia di TIS che di Fastweb che avevano già evidenziato la obbligatorietà di tale tipo di istradamento per la gestione dei servizi Premium, i PM hanno insistito sull’istradamento rigido come circostanza secondo loro anomala. Dalle risposte dei testi è emerso come fosse tutt’altro che singolare e piuttosto «tipica» (Danesi); come fosse una specificità tecnica ma operativamente e commercialmente normale, visto il know-how necessario per gestire architetture complesse (Perfetti); come normale adesione dei tecnici di rete alle richieste dei clienti, confermando peraltro come la prestazione di TIS o altre carrier era fondamentale per assicurare le prestazioni di fatturazione e certificazione dei dati di traffico (Menghini).
Entrambi i tecnici hanno evidenziato come, rispetto a questo elemento, ci sia stata una trasparente dinamica in ambito tecnico all’interno di Sparkle e con i clienti senza nessuna forzatura commerciale, che l’architettura è stata da loro decisa e realizzata come da prassi aziendale e che mai nessuno nell’ambito della rete ha mai sollevato dubbi su eventuali anomalie sul traffico.
Nel corso dell’udienza, sollecitato dai PM sulla relazione con Intermatica, Danesi ha descritto tale relazione come una della tante gestite in Sparkle che istradava numerosi flussi di traffico premium verso molteplici destinazioni “esotiche” e molteplici operatori, titolari di numerazioni premium, ed Intermatica era uno di questi.


L’esame dei testi si è concluso nel primo pomeriggio. Per un impedimento di carattere professionale di uno dei magistrati del Collegio giudicante la prossima udienza, in programma giovedì 13 ottobre, dovrà terminare entro le 14. È possibile, perciò, che la mattinata venga interamente occupata dalla testimonianza di Emanuele Angelidis, già Ceo di Fastweb. In ogni caso resta valida la convocazione degli altri testi, ovvero i manager di Intermatica: il Direttore generale Marco Orsini, Claudio Castellani, socio di maggioranza della società, e l’Ad Alessandro Cianflone Mottola.


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