Fattore Umano | Tutti in cella, per capire


A Fa’ la cosa giusta! la possibilità di vivere 5 minuti come i detenuti italiani. Appuntamento dal 30 marzo a Fieramilanocity con la Caritas


La Caritas Ambrosiana invita il pubblico ad entrare in cella. L’appuntamento è all’edizione nazionale di Fa’ la cosa giusta! a Milano il 30 marzo presso il padiglione 4 nell’area Pace di Fieramilanocity. Fino al 1° aprile, a gruppi di 6 persone, i visitatori potranno partecipare a Extrema Ratio e vivere l’esperienza emotiva della reclusione, passando 5 minuti in una cella di 8 metri quadrati.


La cella è stata realizzata dai lavoratori detenuti della falegnameria interna al carcere di Bollate. Gli arredi sono stati forniti dalla direzione dell’istituto, grazie all’autorizzazione del Dipartimento Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Dicono i promotori: «Poiché non è possibile portare i visitatori dello stand in una cella, portiamo una cella nello stand».


I visitatori saranno invitati a farsi fotografare, lasciare le proprie impronte digitali e depositare le borse prima di iniziare «l’esperienza di detenzione volontaria nella cella» con la ritualità e le modalità di fruizione presenti nel carcere. Al termine dei cinque minuti di reclusione, alcuni operatori offriranno delle letture del breve percorso ed informazioni sulla situazione attuale delle prigioni italiane.



L’esperienza di Extrema Ratio sarà un’occasione «per fermarsi e riflettere su una condizione carceraria nazionale che presenta ormai tratti di preoccupante gravità». Basti dire che in Lombardia il tasso di sovrappopolamento carcerario è del 173%. Per provare sulla propria pelle – spiegano gli organizzatori – «la reale condizione di restrizione della libertà personale» e stimolare nella gente una seria riflessione sulla possibilità di una «diversa concezione della pena».


«Il titolo dell’iniziativa – spiega Don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana –, richiama una citazione del Cardinal Carlo Maria Martini: “la carcerazione va vista come un intervento di emergenza, un estremo rimedio per arginare una violenza gratuita e ingiusta impazzita e disumana. Andrebbero privilegiate l’utilizzazione di forme sanzionatorie diverse dal carcere, che in molti casi potrebbero assumere un significato costruttivo”». Per limitare i danni dell’attuale sistema bisognerebbe «incentivare le misure alternative alla detenzione – aggiunge Don Davanzo –, depenalizzare alcune tipologie di reati e superare i limiti che negano la possibilità per i recidivi di godere dei benefici di legge».


Sempre venerdì 30 marzo, dalle 18,30 alle 20, presso la Sala Africa, la Caritas Ambrosiana ha anche organizzato un incontro dal titolo Il perdono responsabile. Un’occasione di dialogo sui temi della carcerazione, l’efficacia del sistema penitenziario, le finalità di tali pratiche di reclusione, la giustizia riparativa e il perdono. A partire dall’esperienza di Gherardo Colombo, già Magistrato del Tribunale di Milano, e Don Virgilio Balducchi, Ispettore Generale dei Cappellani dell’Amministrazione Penitenziaria.


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