«Il Traffico Telefonico ha abbassato i guadagni dei manager»

La perizia del professor Dallocchio smonta i possibili moventi dei vertici di Fastweb: le operazioni hanno ridotto la parte variabile degli stipendi. L’impatto sull’utile della società è stato «assolutamente trascurabile». Le testimonianze di Alberto Calcagno ed Ernesto Bonalumi


Senza l’operazione “Phuncard” e “Traffico Telefonico” i compensi annuali per i manager di Fastweb sarebbero stati più alti. È quanto ha affermato ieri, davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore, il professor Maurizio Dallocchio, ordinario di finanza aziendale in Bocconi, autore di una perizia tesa a individuare le ricadute delle operazioni in capo a Diadem oggetto del processo per l’“Iva Telefonica” per i manager e per la società.


Dallocchio, al proposito, non solo ha dimostrato che i business in oggetto hanno avuto un impatto negativo sulla componente variabile della retribuzione dei manager ma ha spiegato come l’incidenza delle operazioni fosse «trascurabile» per la società dal punto di vista dei profitti e della valorizzazione borsistica. Sulla base dei numeri, insomma, sfuma l’eventuale movente per i manager Fastweb per partecipare a un’operazione illecita.


Oltre a Dallocchio, hanno testimoniato su richiesta dell’avvocato Gildo Ursini, legale di Roberto Contin, l’attuale General Manager di Fastweb, Alberto Calcagno, all’epoca dei fatti Chief Financial Officer della società e l’ingegner Ernesto Bonalumi, Responsabile della funzione Wholesale, all’epoca membro dello staff meeting di Contin.


Calcagno ha prima ripercorso l’attività del comitato direttivo, ribadendo che in nessun momento era sorto il dubbio di anomalie a proposito delle relazioni d’affari con le società di Carlo Focarelli. Il teste ha poi ricostruito la reazione dell’azienda di fronte alla scoperta delle irregolarità. In un primo momento, dopo la perquisizione della Guardia di Finanza, venne ricostruita la contabilità alla ricerca di eventuali carenze nelle fatture. Poi, dopo la comparsa delle prime notizie di stampa si fece strada la scoperta di esser stati vittima di una truffa. E così venne ordinato un audit esterno a Kpmg che confermò l’esito dell’audit interno, confermando la regolarità dei comportamenti aziendali. Infine venne chiesta la consulenza fiscale al professor Maisto che confermò il buon diritto di Fastweb a detrarre l’Iva, già regolarmente versata.


L’ingegner Bonalumi ha ribadito nella sua testimonianza quanto già riferito da altri membri dello staff meeting: nel corso delle riunioni interne non si fece mai il nome di Focarelli né venne riscontrata alcuna anomalia.


La prossima udienza del processo per l’“Iva Telefonica”, fissata per domani 28 giugno, sarà dedicata alla testimonianza di un altro perito, il professore Roberto Aguiari, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi Roma Tre, chiamato a deporre dalla difesa dell’ingegner Silvio Scaglia. Si parlerà di nuovo del valore delle operazioni contestate nella valutazione del business di Fastweb.


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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World