Scaglia: dagli atti del processo la prova della sua innocenza

Ha preso il via l’arringa del collegio difensivo del fondatore di Fastweb. «Non esiste alcun movente: l’azienda ha pagato tutta l’lva». L’ingegnere in azienda si occupava dello sviluppo delle strategie, mai avuto ruoli operativi

 

Dopo due anni e mezzo di processo c’è la prova che Silvio Scaglia, fondatore ed ex numero uno di Fastweb «è totalmente estraneo alle accuse». Così scrive Il Messaggero dopo l’udienza dedicata alla prima parte dell’arringa del collegio difensivo dell’ingegner Silvio Scaglia, composto dal professor Carlo Federico Grosso e dal professor Antonio Fiorella, di fronte  alla Prima Sezione penale del Tribunale  di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore ove si celebra il processo sull’“Iva Telefonica”.

 

«I difensori negano il movente – si legge su Il Fatto Quotidiano –: Fastweb ha pagato l’Iva, mentre non ha mai ricevuto i rimborsi cui avrebbe avuto diritto, pari a 73 milioni». Inoltre, si legge ancora, «Scaglia sarebbe estraneo alla gestione dell’affare, gestito da altri a fine di lucro personale».

 

Nella prima parte dell’arringa, che proseguirà nell’udienza di mercoledì 20 marzo, il collegio difensivo ha infatti evidenziato, attraverso le prove documentali e le testimonianze raccolte nel corso del dibattimento, la totale estraneità dell’ingegner Scaglia alle accuse a lui rivolte. Tutte le prove e le testimonianze raccolte in due anni e mezzo di processo, hanno sottolineato i legali, dimostrano semmai l’esistenza di una frode ai danni di Fastweb e del suo top management. «Contrariamente a quanto mosso dall’accusa non esiste alcun movente che possa aver spinto Fastweb e il suo top management a mettere in atto una truffa ai danni dell’erario: com’è stato ampiamente documentato e prodotto in aula Fastweb ha pagato tutta l’Iva dovuta in riferimento alle operazioni commerciali denominate “Phuncard” e “Traffico Telefonico” – hanno dichiarato in aula i difensori –: non solo l’azienda non ha conseguito alcun beneficio dalle operazioni Phuncard e Traffico Telefonico, ma al contrario queste sono state fonte di un ingente danno economico, pari a 75,3 milioni di euro». Per giunta «Fastweb ha sempre sofferto di ampi crediti di Iva legati agli investimenti fatti per gli scavi per la posa della fibra ottica, investimenti che hanno generato nel periodo tra il 1999 e il 2007 ben 247 milioni di euro di Iva su investimenti chiesti a rimborso e, al 31/12/2007, 73 milioni di euro non erano ancora stati rimborsati all’azienda».

 

A proposito dell’operazione Traffico Telefonico il corretto comportamento dell’azienda e del suo top management è stato dimostrato anche dal fatto che l’autorità giudiziaria era stata invitata da Fastweb a svolgere un’intercettazione, quindi ad ascoltare il traffico, prima che questo fosse chiuso dalla società stessa, cosa che però non ha avuto seguito.

 

Il collegio difensivo ha inoltre sottolineato che sia Phuncard che Traffico Telefonico erano totalmente in linea con il trend del mercato ed apparivano, agli occhi della società e del suo top management, operazioni reali e lecite, soprattutto a fronte delle numerose verifiche e degli autorevoli pareri richiesti nel corso degli anni. Operazioni commerciali delle quali, tra l’altro, l’ingegner Scaglia non era a conoscenza, perché non svolgeva all’epoca un ruolo operativo, essendo totalmente assorbito dallo sviluppo della strategia del Gruppo in grande espansione.

 

«Tutte le accuse rivolte dai PM nei confronti dell’ingegner Silvio Scaglia non solo non sono state dimostrate. Anzi – ha sostenuto il collegio difensivo dell’ingegner Scaglia – il quadro probatorio ha delineato in sede di dibattimento la sua totale estraneità ai fatti che gli sono stati contestati». Tra l’altro, ha fatto notare la difesa, è stata di recente archiviata la posizione di posizioni apicali, come quella dell’Ad ingegner Emanuele Angelidis, che a suo tempo ha seguito direttamente tutta l’operazione Phuncard firmandone i contratti. Anche questo contribuisce a sottolineare  l’assoluta estraneità dell’ingegner Scaglia, che non ha mai avuto alcun ruolo nella gestione operativa, da eventuali comportamenti illeciti.

 

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Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World