Scaglia Story by Vincino: Dentro il labirinto

IN ATTESA DEL FILO DELLA GIUSTIZIA

Silvio Scaglia, dopo sei mesi di limitazione della libertà personale, è ancora rinchiuso in un labirinto kafkiano:


a) l’inchiesta è chiusa, quindi non ha modo, anche se volesse, di inquinare le prove;

b) non intende fuggire;

c) non può “reiterare il reato” di riciclaggio non fosse che per il fatto che non gli è stato contestata quest’accusa.


Eppure, alla scadenza dei termini massimi di custodia cautelare,  il gip ha disposto il rito immediato, con la prospettiva di tenerlo agli arresti domiciliari fino all’avvio del processo il prossimo 2 novembre. Non per l’ “esistenza di prove evidenti” ma perché è già sotto custodia. Più labirinto di così…


12 Commenti a “Scaglia Story by Vincino: Dentro il labirinto”

  • Bruno:

    Io credo che questo blog anche se non nominalmente intestato a tanti altri casi simili, sia anche a favore di tutti. Sì, proprio sfruttando la notorietà della persona, anche utilizzando le risorse a disposizione, anche grazie anche a chi, mette a disposizione il proprio tempo, professionalmente o meno, vale a dire retribuito o meno.
    Formalmente appare la “battaglia per Silvio Scaglia”, ma sono certo che se lui potesse parlare allargherebbe subito il “per”.
    Penso soprattutto che “grazie” alla notorietà della sua persona, alla sua credibilità, questo blog continua imperterrito nel suo percorso, senza appiattirsi (cosa non facile, il rischio è di avvolgersi sugli stessi argomenti) e mantenendo viva la sua voce. Se fosse un blog generico (consentitimi la bruttezza della definizione) dedicato alla generalità degli incarcerati in attesa di giudizio, si assopirebbe presto.
    E’ proprio la notorietà di Silvio Scaglia che stupisce ancora di più.
    Sappiamo, ammettiamolo senza ipocrisia, che ci sono persone prive di libertà in attesa di giudizio con motivi ben fondati. Anzi, ci stupiamo quando li rilasciano. Perchè a monte ci sono crimini palesi, a volte flagranti. E dove il giudizio non potrà che stabilire certi dettagli di pena, a seconda della bravura della difesa o la volontà di non infierire comea votlte succede, ma dove la colpevolezza è eclatante.
    Questo blog, in presenza di una chiara situazione per lo meno assurda nel suo meccanismo giudiziario, aiuta a farci capire che c’è qualcosa che non va nei meccanismi giudiziari. Prove non provate, prolungamenti di carcerazione preventiva creati un po’ ad arte sfruttando anche espressioni lessicali per far apparire alcune situazioni gravissime ed altre no, per lo stesso delitto, ma inquisiti differenti. A seconda delle convenienze di turno. Se conviene si dice che qualcuno non si è fermato al verde, se non conviene si dice che è passato con il rosso. E’ la stessa cosa, ma la seconda imputazione appare più grave, più punibile. Diventa quindi più giustificata un’azione (preventiva) dura e implacabile. Ecco, questo esempio un po’ casuale, forse contorto, forse azzardato, mi pare quasi azzeccato. Qualcuno storcerà il naso, ma non la credo troppo difforme. L’importante è che non ci siano questi germogli di dissenso derivanti da “imputati eccellenti”, da “carcerazione all’aria di montagna” e via dicendo. Anzi… questa eccellenza permette a tanti, anche a chi non ne era a conoscenza, di questo oscuro mondo della carcerazione preventiva. Ed aiuta a guardare con occhi diversi anche chi non è così noto ma in una situazione molto simile.

  • Sandro:

    Poverino…!! d’estate in MONTAGNA e magari in inverno lo mandano alle Eolie…..!!!
    Concordo con LOTTA quando dice:…. Beh, c’è anche chi è incensurato, ha lavorato tutta la vita come un pazzo e ora sta in galera da 6 mesi senza essere mai stato interrogato (solo per il colloquio di garanzia), ha tutti i conti congelati, i famigliari stanno senza una lira (due figli e la madre anziana)….”
    Aveva ragione qualcuno quando diceva una cosa del genere:”…. in un mondo di uguali alcuni sono più uguali degli altri….”
    Pensa te che la maggior parte delle persone attualmente sottoposte allo stesso regime di Scaglia non hanno nemmeno i soldi per pagarsi un Blog dove noi adesso stiamo scrivendo…..!

    • giovanni:

      Sinceramente, credo che l’ingiustizia sia tale indipendentemente dalla condizione sociale e dalle possibilità di chi la subisce. A meno che i nostri baldi PM romani al processo non tirino fuori la classica fotografia di Silvio Scaglia che nottetempo accoltella alla schiena una vecchietta (cosa della quale mi permetto di dubitare), basta leggere l’ordinanza “madre” e gli altri provvedimenti pubblici nelle parti che lo riguardano per rendersi conto quanto siano risibili ed assolutamente fantasmagoriche le motivazioni con le quali egli è trattenuto in carcere sia in tema di sufficienti indizi sia in materia di esigenze cautelari. Da questo ultimo punto di vista vorrei ricordare a tutti che è difficile trovare, in questa Italia di imprenditori “da bere” (se non da sniffare!), uno che, colpito da provvedimento restrittivo, prende un aereo per ritornare in Patria per spiegare tutto, invece di rifugiarsi in uno dei tanti paradisi con i quali l’Italia non ha accordi di estradizione.
      Non credo, dunque, che sottolineare il fatto che l’Ing. Scaglia stia oggi “in montagna” ed altri abbiano passato sei mesi in carcere aiuti a fare passi in avanti nella comprensione dei meccanismi dell’ingiustizia di fondo che governa certi processi.
      Apprezzo, invece, che qualcuno abbia avuto l’idea (e le risorse) per aprire un blog su questa vicenda, consentendo a tutti (anche i meno fortunati ed anche altri che hanno avuto diverse ed altrettanto negative esperinze) di dire la loro. L’idea è buona anche perchè, trattandosi di un caso di penale-economico, il rischio del totale oblio mediatico sarebbe stato forte, in quanto essa NON interessa i cronisti di nera (che si dedicano con maggiore passione ed ex professo ai casi più truculenti e violenti) e nemmeno quelli economici (più attenti ai risvolti finanziari delle vicende penali).
      L’intuizione, invece, ci ha consentito di formare un vero e proprio patrimonio di idee e proposte per migliorare il sistema penale denunziando le storture di una legge che lascia troppo spazio ad una magistratura sostanzialmente irresponsabile (poichè PER LEGGE NON risponde dei suoi più gravi errori) e malata di protagonismo.

      P.S. Ribadisco che NON conosco l’ing. Scaglia, che in nessun modo ho rapporti di affari o di altro genere con lui o con ditte che a lui si riferiscono nè che, in ragione del lavoro che svolgo, ritengo che ne possa mai avere in futuro.

    • Luigi:

      Sandro, non riduciamoci semipre al ribasso e alle ” lotte di classe” i blog su internet si aprono gratuitamente, quelle che valgono sono le idee e gli imprenditori che cercano di darsi da fare in un’Italia ancora purtroppo troppo sovietica come le idee di alcuni suoi padri costituenti.
      L’ Unione Sovietica è estinta, l’Italia che in parte si è ispirata a quello stato ancora no !

  • stefano:

    Colpevoli fino a prova contraria.. mettiamocela via perché i Toga Party questo vogliono perché questo da loro potere, se no sarebbero (come dovrebbe) SOLO dei magistrati, e non le star della vita politica e sociale di questo paese.. Io vorrei davvero che uno di sti fenomeni venisse sul blog, leggesse, si adirasse e richiedesse i dati del sottoscritto.. e che mi venisse a cercare..

  • giovanni:

    Il labirinto non è tanto quello della Giustizia, le cui logiche, alla fine, sono simili a quelle che governano ogni scienza, ma è quello della mente contorta di chi, badando più al suo particolare interesse che ai diritti del prossimo, monta le operazioni cercando di trascinarvi dentro senza scrupoli più persone possibili pur di guadagnarsi una ribalta mediatica. Dinanzi a questo, come più volte detto, un sitema di garanzie che, al massimo, è in grado di intervenire su questioni bagatellari, mentre appare pavido ed impotente dinanzi ad indagini mal fatte che, però, abbiano avuto adeguata pubblicizzazione. Gli Scaglia, i Rossetti, i Mazzitelli, i Comito, i Catanzariti ed altri innocenti, alla fine, devono stare in carcere non perchè sussistano reali esigenze cautelari ma perchè nessuno se la sente di contraddire – e men che meno affermando che non esistono gravi indizi (come pure è palese che sia) – un battage pubblicitario nel quale sono stati coinvolti e strumentalizzati non solo gli Organi d’informazione, ma perfino i vertici della Procura Antimafia.
    Il nostro, purtroppo, molte volte appare essere proprio un Paese da operetta… se non fosse che in casi come questi la faccenda è molto seria, poichè si ledono ingiustamente i diritti più sacri dell’Uomo.

    • Alessandro mazzitelli:

      Sono Alessandro fratello di Stefano Mazzitelli.. Apprezziamo tantissimo i tuoi commenti sempre corretti lucidi e tecnicamente validi e di persona che ha la decenza intellettuale di informarsi sui fatti. Apprezziamo anche moltissimo che ti occupi anche dei casi dei dirigenti Telecom oltre a quelli di scaglia e rossetti non essendo questo il nostro blog. Onore a te e alla redazione del blog. Continuate gente come voi ci da la forza di andare avanti

    • Renato:

      Sono d’accordo con te. I giudici sono infatti sempre molto influenzati dalla pressione dell’opinione pubblica, checchè ne dicano. In molti casi , quelli più rumorosi, se non ci si difende anche sul piano mediatico si rischia così di non potersi più difendere nemmeno nel processo, perchè si rischia che nemmeno i giudici nel processo abbiano il coraggio di smentire un clamore a senso unico! Così uno è doppiamente beffato, non solo infatti è tenuto in detenzione da innocente senza prerequisiti ma è pure obbligato a reagire sui media che montano il caso su quelle stesse accuse prese come oro colato, caso che poi si basa sui loro stessi articoli approssimativi e sciatti fatti col copia e incolla e il conformismo più totale.

  • marina:

    Gli altri non stanno in un labirinto, ma stanno direttamente all’inferno.
    Senza contare il linciaggio mediatico, soprattutto se in provincia, dove i giornali solitamente non hanno nulla da scrivere.
    Sono solidale con l’Ing. Scaglia, ma sono rammaricata dello scarso responso ai commenti. Credevo e speravo di vedere un grande numero di persone che commentavano a questa grande ingiustizia, soprattutto tra i vari “personaggi importanti” e di tendenza. Anzi qualcuno ha fatto come Ponzio Pilato dando un colpo al cerchio e uno alla botte!!
    Spiace vedere gli italiani come un popolo silente. Ma del resto “non potevamo non sapere” o “potevamo non sapere”? Ai posteri l’ardua sentenza!!!!!!!!

  • Lotta:

    Beh, c’è anche chi è incensurato, ha lavorato tutta la vita come un pazzo e ora sta in galera da 6 mesi senza essere mai stato interrogato (solo per il colloquio di garanzia), ha tutti i conti congelati, i famigliari stanno senza una lira (due figli e la madre anziana) e i dipendenti delle società sono rimasti senza lavoro….perché? Perché non poteva non sapere…!!!

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Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World