Udienza 15: Toseroni dà lezione di finanza “in nero”


Il manager, secondo l’accusa, è una delle menti finanziarie del riciclaggio


Si è finalmente conclusa, con il controesame delle difese, la testimonianza dell’ex senatore Nicola Di Girolamo. Le domande, per l’occasione, si sono concentrate su alcuni aspetti della carriera politica del teste: dalla sua residenza estera, ottenuta a tempo di primato, ad alcune iniziative parlamentari.


Ma l’aspetto più rilevante dell’udienza n.15 del processo per la “frode Carosello” riguarda l’inizio della testimonianza di Marco Toseroni, imputato in procedimento connesso (e in attesa di patteggiamento), considerato dall’accusa una delle menti finanziarie che avrebbe contribuito ad attivare i canali di riciclaggio dei capitali frutto dell’evasione fiscale.


Toseroni si è soffermato a lungo sulle tecniche per occultare i movimenti di denaro e per scongiurarne la “tracciabilità”. In particolare, il manager ha descritto i passaggi attraverso esempi e dettagli, senza lesinare particolari e notazioni da addetti ai lavori. Ma, al di là della “lezione” quasi accademica di Toseroni, che non fa mistero di considerarsi un’autorità in materia, gli elementi concreti finora emersi riguardano solo pochi milioni di euro, una frazione della cifra contestata.


Facile, perciò, prevedere che l’esame del teste, che ieri ha anche affrontato il tema dell’acquisizione di Digint, società controllata assieme al gruppo Finmeccanica, sia destinato ad occupare almeno la prossima udienza, fissata per mercoledì 16 marzo. Intanto il Tribunale, condividendo la richiesta degli avvocati, ha deciso di cancellare l’udienza già fissata per il giorno 18 marzo.

4 Commenti a “Udienza 15: Toseroni dà lezione di finanza “in nero””

  • paolo:

    Mi auguro che l’impegno degli organizzatori di questo sito possa sfociare in un vero e proprio movimento che si ponga l’obiettivo di riformare la giustizia.Proprio oggi l’On. Dalema bolla la riforma della giustizia come una necessità solo dei delinquenti…è davvero molto offensivo e la dice lunga su come la pensano i politici.Toccare la giustizia non dà popolarità e quindi meglio starne alla larga.La riforma di questi giorni è una vera delusione perchè nella sostanza non fà nulla di tutto quello che si poteva fare per legge ordinaria, cambia tutto per non cambiare nulla. E’ davvero una presa in giro. Se davvero questa maggiornaza crede in quello che dice, riformi le regole della custodia cautelare, introduca anche la cauzione nei casi più gravi, elimini il trabocchetto della citazione diretta a giudizio trucco mediante il quale i PM ti allungano la custodia cautelare, riformi i sequestri preventivi a pioggia introducenndo anche li la possibilità di dare cauzione sempre , metta dei termini perentori per la trasmissione degli atti alla cassazione , ( qualcuno si è mai domandato perchè alcune cassazioni si fanno in 90 h altre in 5 mesi ) , introduca termini perentori per il riesame. E tanto tanto altro. Queste sono le garanzie che servono per arginare lo strapotere dei Pm , tutti lo sanno, il resto è solo fuffa….

  • Cesare:

    Certo che quando si tratta di fare festa e ponti si trovano subito tutti d’accordo!

    Per un procedimento che è costato la privazione di libertà di un anno a molte persone,un giorno è poco in proporzione, ma conferma la percezione del fattore tempo tra chi gestisce Aziende e quindi deve fare fronte alla concorrenza e tra chi invece amministra “processi” di tipo statale.

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