Focarelli spiega l’operazione Phuncard

I rapporti con Fastweb furono «normali»


L’operazione Phuncard è stata al centro dell’udienza di ieri del processo “Iva Telefonica” dedicata alla testimonianza di Carlo Focarelli, considerato dall’accusa il cervello della presunta frode.


Davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore, Focarelli ha ricostruito le fasi d’avvio dell’operazione Phuncard, a partire dal contatto con Fastweb, con cui il teste aveva già avuto rapporti tramite la sua CMC, attraverso Bruno Zito.


Focarelli non si è addentrato in particolari tecnici, limitandosi a spiegare le ragioni economiche per cui aveva deciso di interrompere con numeri Premium, troppo costosa, per convergere sulle card prepagate.


Interrogato dal PM Giovanni Bombardieri ha ricostruito le varie fasi dell’attività, compreso il periodo di sospensione del business “Phuncard” chiesto da Fastweb. Focarelli ha sottolineato che il rapporto tra lui e Fastweb è avvenuto nell’ambito della più assoluta normalità commerciale.


La testimonianza di Carlo Focarelli prosegue nell’udienza di oggi.


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