Zito: «L’interruzione delle Phuncard? Per motivi commerciali»


Si completa l’esame dell’ex dipendente di Fastweb. L’avvocato di Contin chiede chiarimenti sui rapporti con FCZ e sul contratto con Web Wizard


L’operazione Phuncard è stata al centro della seconda parte della testimonianza dell’ingegner Bruno Zito che ha occupato l’udienza del processo sull’Iva Telefonica di lunedì 23 aprile. Davanti alla Corte della Prima Sezione penale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore, il PM Giovanni Bombardieri si è concentrato sull’esame delle ultime fasi dell’operazione Phuncard, in particolare sulle ragioni dell’interruzione temporanea del business, richiesta da Fastweb e sulla sua ripresa. Zito ha ricostruito le ragioni dell’interruzione, motivata dal fatto che «il settore commerciale aveva probabilmente spinto troppo l’attività» con effetti problematici sul cash flow dell’azienda. Anche questo serve a confermare l’aspetto marginale del business delle Phuncard nel quadro delle attività di Fastweb, un business gestito dagli operativi competenti ma senza il coinvolgimento dei responsabili delle strategie.


Dopo l’esame del PM Bombardieri, si è svolto il controesame del teste da parte degli avvocati degli altri imputati. In particolare l’avvocato Carlo Tremolada, difensore di Roberto Contin, ex direttore Large Account di Fastweb, ha chiesto delucidazioni su alcune affermazioni rese nel corso dell’audizione: in primis a proposito dei rapporti tra Zito e la FCZ, traendo spunto da una nota di spese emersa nella documentazione presente nel computer sequestrato a casa sua nel 2006 («si tratta di spese personali» ha risposto Zito) poi alle differenze che emergono tra due contratti reltivi ai rapporti tra Fastweb e Web Wizard; infine in merito all’incontro tra Zito e i legali di Fastweb.


In sintesi, dalla deposizione emerge la ricostruzione dei rapporti commerciali tra Carlo Focarelli e Fastweb, compatibili con le attività della società tlc; operazioni quindi laterali rispetto al core business dell’azienda cosa che spiega, secondo Zito, l’interruzione chiesta dai vertici di Fastweb (tra le proteste di Focarelli nei confronti dello stesso Zito). Un’attività del tutto normale, inquadrata e gestita sotto il controllo dei manager operativi dei settori competenti, senza il coinvolgimento dei vertici apicali, cui spettava l’elaborazione delle strategie.


Il processo “Iva Telefonica” proseguirà domani, 26 aprile. La giornata sarà dedicata alla testimonianza di Mario Rossetti, già Chief financial officer di Fastweb.


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