Scaglia: «La vera vittima della truffa è stata Fastweb»


La testimonianza dell’ingegnere al processo per l’“Iva Telefonica”. «Per noi le operazioni incriminate erano lecite, ma di bassa marginalità e irrilevanti. E non hanno mai suscitato l’interesse degli investitori». «Non mi sono mai occupato di contratti, delegati al settore commerciale». «Nel 2006 non avevo più cariche operative»


«L’idea di base nell’operazione Phuncard era che Fastweb pagasse l’Iva. Dunque Fastweb è la vera frodata perché il credito d’Iva, che ammontava a diverse centinaia di milioni di euro, legati agli investimenti della rete e che nelle previsioni avrebbe dovuto recuperare nel tempo, in realtà non è mai stato recuperato dallo Stato». È quanto ha affermato da Silvio Scaglia, fondatore della società di telecomunicazioni, ascoltato nell’ambito del processo sull’“Iva Telefonica” in corso presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore. Scaglia ha sottolineato che «i soldi del riciclaggio sono stati portati via a Fastweb». Per il manager «le operazioni Phuncard e Traffico Telefonico, dal nostro punto vista vere e lecite, erano di così bassa marginalità e basso fatturato che rientravano nel business tattico e non strategico di Fastweb ed erano irrilevanti nel raggiungimento degli obiettivi. Quello che era no-core business non ha mai suscitato nessun interesse da parte di azionisti e investitori». L’ex fondatore di Fastweb ha inoltre affermato che «Fastweb avrebbe raggiunto in ogni caso i suoi obiettivi anche senza il business Phuncard legato. Ogni decisione che veniva adottata a livello commerciale era a me sconosciuta. Non mi sono mai occupato di contratti e della loro tipologia che era delegata al commerciale». Il manager ha quindi concluso spiegando che nell’aprile del 2006, quando la magistratura avvia i primi accertamenti, era già impegnato in altre iniziative. «Non avevo più cariche operative. Restavo come presidente ma avevo rimesso le deleghe», ha concluso.


Nel corso dell’interrogatorio Scaglia, rispondendo alle domande del PM Giovanni Bombardieri, ha ripercorso le tappe dello sviluppo di Fastweb. «Abbiamo iniziato con una visione di rete innovativa che voleva porsi come eccellenza e alternativa agli altri operatori che tranne Telecom non avevano cavi di proprietà». «Gli investitori interessati allo sviluppo dell’azienda stavano attenti a quanti erano i suoi clienti». Insomma «le operazioni Phuncard e Traffico telefonico non hanno mai suscitato nessun interesse da parte di azionisti e investitori». E poi «Fastweb dal punto di vista finanziario era un’azienda più che solida, i soldi avevano il fine di trasformarsi in rete». «Tra il 2003 e il 2005 i dipendenti sono passati da 1500 a 3000 e sono cresciuti anche dopo. La crisi non ha causato, quindi, alcun contraccolpo. E nel 2004 – ha proseguito – quando non c’erano Phuncard e Traffico telefonico, il fatturato è passato da 400 a oltre 700 milioni». Insomma, le operazioni incriminate non erano funzionali allo sviluppo dell’azienda. Del resto, ha aggiunto, «se il Traffico Telefonico fosse stato così importante per il destino dell’azienda, non sarebbe stato interrotto bruscamente con l’uscita dell’articolo del gennaio 2007 sul quotidiano La Repubblica che dava conto delle prime iniziative giudiziarie di Procura e Guardia di Finanza. La prova ulteriore sta nel fatto che quando Swisscom lanciò l’Opa, ben sapendo tutto quello che era successo, lo fece a un prezzo superiore al valore di borsa».


Riguardo alla sua conoscenza delle ispezioni avvenute in azienda da parte della Gdf e degli avvisi di garanzia mandati ad alcuni ex dirigenti, Scaglia ha chiarito – anche rispondendo alle domande dei suoi difensori, Antonio Fiorella e Carlo Federico Grosso – che dopo la fase di start-up aveva maturato la decisione di allontanarsi ed in pratica fin dall’aprile del 2006, quando erano stati avviati gli accertamenti degli inquirenti, era già impegnato in Inghilterra con altre iniziative imprenditoriali: «Non avevo più cariche operative. Restavo come presidente, ma avevo rimesse le deleghe». Quindi dopo l’uscita delle prime notizie «caddi dalle nuvole perché tutto mi sembrava pazzesco e assurdo».


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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World