Monica Scaglia e Sophie Rossetti “damas in blanco” in un paese senza diritti

Giacalone su “Libero”: “La verità emersa dopo mesi senza libertà non è giustizia”


“Mentre sul nulla s’ingaggia battaglia sui quotidiani italiani escono, poco lette, le lettere delle mogli i cui mariti hanno pero la libertà senza mai essere stati giudicati”. Così Davide Giacalone, tra l’altro noto esperto delle tlc, rilancia sulle colonne di “Libero” le testimonianze di Monica Scaglia sul “Corriere della Sera” e di Sophie Rossetti su “Il Riformista”. Ecco l’articolo dedicato alle “Damas in blanco di un Paese senza diritto e dimentico dei diritti”.


“Prima Monica Scaglia poi Sophie Rossetti hanno preso carta e penna per descrivere la sorte dei rispettivi mariti (inchiesta Fastweb) oramai murati vivi e privati del diritto alla vita professionale e relazionale, il tutto non tanto per un capriccio mediatico di chi indaga, ma per la follia totale di un sistema giuridico che enuncia a chiacchiere la presunzione di innocenza, salvo poi stritolarla sotto i cingoli di una giustizia cieca, inefficiente e con tempi da tortura medievale”.


“Dicono le due signore che i mariti continuano ad avere fiducia nella giustizia – prosegue il commento di Giacalone – Le capisco, ma sbagliano. Io non ho alcuna fiducia nella giustizia. So che, nel corso del tempo e dei gradi di giudizio, la giustizia italiana ha una discreta propensione a centrare la verità. Ma una verità emersa dopo dieci anni di procedimento e dopo mesi di privazione della libertà non è giustizia, bensì un insulto alla medesima. Di questo però non ci si occupa. Chi se ne frega se il ricco manager agli arresti domiciliari (si immagina in condizioni di gran lusso e non si capisce che, invece, quella è una condizione terribile, quasi peggiore della galera) e chi se ne frega delle migliaia di anonimi miserabili le cui vite vengono schiantate nell’inferno burocratico della giustizia”.


Di qui una  valutazione amara. “L’Italia di oggi – scrive Giacalone – non è in grado e non vuole neppure porre rimedio, perché da molti anni ci si occupa di una cosa sola: usare le inchieste per annientare il nemico. In una follia distruttiva che non si ferma neanche davanti all’evidenza”.


1.384 Commenti a “Monica Scaglia e Sophie Rossetti “damas in blanco” in un paese senza diritti”

  • Massimo:

    che si debba ancora una volta demandare una possibile soluzione al Gabibbo? Povera sgangherata Italia

  • Bruno:

    Ha ragione Cesare. Proprio in queste ore è tutto un fiorire di dichiarazioni sulla presunzione d’innocenza, di non condannare preventivamente solo perchè un giudice indaga e via dicendo. Belle parole, peccato che siano usate solo per difendere la casata, termine più che mai valido in questo caso.
    Senza neppure l’onore di una banale citazione di questo e di altri casi e che ben varrebbero la menzione. Non fosse altro che per evitare la sensazione che la loro sia una difesa d’ufficio a solo scopo “personale”.
    Siamo arrivati a sentire, da alcuni “dissenzienti”, che comunque non si poteva votare a favore perchè “è un collega”.
    E non si parlava di permetterne l’arresto, semplicemente di scendere di qualche gradino o di accomodarsi su una sedia anzichè una poltrona.
    Palese che le presunzioni d’innocenza, anche qui e forse più che mai, si applicano ad personam.

  • giovanni:

    SENZA PAROLE

    Riciclaggio, Pm chiede giudizio per Scaglia, Mokbel e altri 35
    Stralciata la posizione dell’ex senatore Di Girolamo
    http://www.diariodelweb.it/Articolo/Italia/?d=20100805&id=156495

  • giovanni:

    C’è anche da dire che solo ora, dopo mesi e solo dopo qualche timida comparsa, certi giornali iniziano a “svegliarsi” e a dare spazio a voci alternative. Due i problemi.
    Il primo è la penuria di giornalisti davvero “professionisti” che, invece di limitarsi a fotocopiare servilmente le “veline” diffuse dalla Procura di Roma, siano in grado di prendere in mano l’ordinanza originaria (che fin dai primi giorni si trova agevolmente su internet) ed, accostandovisi con libertà e mente scevra da pregiudizi, sappiano descrivere all’opinione pubblica le “abnormità” di cui essa è zeppa.
    La seconda è l’atteggiamento immaturo della politica. Le forze del centro-sinistra sembrano, nel loro complesso, non rendersi conto della gravità della situazione generale messa in luce da questo processo, essendosi (tranne in qualche isolato caso) limitate a cavalcare la tigre in chiave antigovernativa. Il PD ha lasciato completamente il tema delle “garanzie nel processo penale” e della responsabilità dei magistrati nelle mani del centro-destra.
    Il centro-destra, per conto suo, non è riuscito a focalizzare il fatto che questo “caso” ha un valore emblematico, che dovrebbe trascendere gli attacchi personali per operare una critica al “sistema” che consente a certi magistrati di superare certi limiti e di non tener conto dei diritti dei cittadini.

  • Cesare:

    Dal dibattito di ieri in Parlamento:

    “Noi siamo qui per difendere un principio, quello della non colpevolezza e sui principi non si astiene.
    Difendendo questi principi difendiamo la legalità Repubblicana e la nostra Costituzione”.

    E per coloro che sono imprigionati da più di 5 mesi, non valgono questi principi?

    Che aspetta il mondo politico a dare un seguito concreto a queste dichiarazioni di principio (anche al riguardo di “gente” che – onore loro!-
    non ha mai avuto a che fare con il mondo politico, ma si è solo occupata di fare innovazione e di promuovere la concorrenza nel settore delle TLC?.

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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World