Fattore Umano | Carceri: stato di emergenza continua (2)
La seconda puntata dell’intervista ad Alessio Scandurra: il Piano Carceri e l’estate che incombe. Da Antigone un decalogo minimale contro l’indecenza
Il 29 giugno 2010 è stato approvato il piano carceri. «Il tutto da realizzarsi entro la fine del 2012. Pare che i soldi ci siano». Ma resta un’incognita la questione dei costi di gestione delle nuove strutture.
L’estate è appena iniziata. Siamo ancora in tempo per cambiare qualcosa prima che la situazione diventi di nuovo torrida?
Dalla politica prima dell’estate c’è da aspettarsi molto poco. Il Governo in questo momento è in difficoltà e le carceri non sono certo una sua priorità. Inoltre qualunque soluzione che preveda un passaggio parlamentare ha tempi incompatibili con la inaccettabilità della situazione attuale. Un cambiamento radicale delle nostre politiche penali e penitenziarie va certamente messo in cantiere partendo dai temi che citavamo sopra (custodia cautelare, dorghe, immigrazione, recidiva) e procedendo a quella riforma del Codice penale su cui si sono già espresse diverse commissioni di riforma, da ultima quella presieduta da Giuliano Pisapia. Intanto però sono possibili dei piccoli accorgimenti, a normativa invariata, che potrebbero rendere le nostre carceri subito più vivibili.
Per l’estate non abbiamo proposto una riforma, ma un decalogo minimale contro l’indecenza:
1. almeno dodici ore quotidiane da trascorrere fuori dalla cella;
2. colloqui con i parenti da potersi effettuare anche il sabato e la domenica;
3. aumento delle ore da trascorrere all’aria aperta;
4. incremento della presenza di volontariato, associazioni e cooperative;
5. ingresso senza ritardi dei medici di fiducia dei detenuti;
6. libertà nel potersi fare la doccia anche più di una volta al giorno;
7. apertura dei blindati;
8. convocazione dei consigli di disciplina con proposte premiali finalizzate alla concessione di misure alternative per chi è in condizione di poterne fruire;
9. disponibilità di ghiaccio in sezione per conservare il cibo e raffreddare le bevande;
10. tende per proteggere dal sole e sistemi di ventilazione.
Tutto questo in attesa che venga completato il Piano Carceri. A che punto sono i cantieri?
Pare che i soldi per realizzare il Piano Carceri ci siano, dato che nella legge finanziaria 2010 sono stati previsti stanziamenti per la realizzazione del piano carceri per 500.000.000 di euro, mentre la parte restante verrà “scippata” alla Cassa delle Ammende, un fondo del ministero della giustizia tradizionalmente destinato al reinserimento dei detenuti. Resta però la questione dei costi relativi alla gestione di queste strutture. Come si farà a tenerle aperte se già oggi in carcere manca tutto, e ci sono istituti in tutto o in parte chiusi per mancanza di personale? La tempistica prospettata pare poi del tutto inverosimile. È del 28 febbraio 2011 la notizia della inaugurazione, a Piacenza, del primo cantiere del piano carceri. Altrove i lavori devono ancora partire e in molti casi devono essere ancora individuate le zone interessate. Il Piano Carceri è appena partito, ci vorranno molti anni perché produca i primi frutti.