Processo “Iva Telefonica”. Tutto rinviato al 22 novembre


Salta anche l’appuntamento del 10 novembre. Si terrà udienza il 5 gennaio


Dopo le udienze “tecniche”, dedicate alle procedure necessarie per l’ammissione tra gli atti di numerose intercettazioni, era prevista oggi la ripresa delle testimonianze al processo sull’“Iva telefonica” che si celebra presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma. Ma un membro del Collegio giudicante, la dottoressa Alessandra Cupone, è stata costretta a dare forfait. Il «Collegio precario», come viene definito in questi casi in linguaggio giuridico, si è così aggiornato a nuova data. Per lo stesso motivo è stata cancellata l’udienza già prevista per giovedì 10 novembre. Il rinvio è destinato a protrarsi fino al giorno 22 perché la settimana prossima, dal 14 al 18, è prevista l’astensione dalle udienze indetta dalle Camere Penali.


La seconda ed ultima parte della deposizione dell’ingegner Gianfranco Ciccarella, già Responsabile dal 2005 dell’Area Network di TIS, slitterà perciò al giorno 22 novembre. Nella stessa udienza dovrebbe trovare spazio la testimonianza del maresciallo dei ROS Giovanni De Luca. La testimonianza di Ciccarella, manager che rispondeva della sua attività direttamente all’Amministratore delegato Stefano Mazzitelli, ha preso il via il 20 ottobre scorso. In quell’occasione Ciccarella era stato chiamato a spiegare le presunte «anomalie tecniche» nei rapporti che intercorrevano tra Telecom Italia Sparkle e le società coinvolte nella presunta truffa sull’Iva. A partire dall’instradamento rigido del traffico che: non si trattava di un’anomalia, ha precisato Ciccarella bensì una richiesta, assolutamente normale, da parte del cliente. Sempre sul piano tecnico, il manager ha confermato che non era possibile per il gestore verificare il contenuto del traffico. Infine, ad una domanda del PM sull’eventuale carattere anomalo dell’andamento uniforme del traffico nelle 24 ore, Ciccarella ha risposto che il traffico non era sospetto perché il rapporto riguardava utenze telefoniche che coprivano diversi fusi orari.


Il maresciallo dei ROS Giovanni De Luca, uno dei più stretti collaboratori del capitano Francesco De Lellis, già sentito in aula dal PM Giovanni Bombardieri lo scorso 21 ottobre, ha partecipato alle indagini fin dall’inizio, cioè dall’epoca della denuncia dell’imprenditore laziale Vito Tommasino a carico del Berriola da cui ha preso il via l’inchiesta. De Luca ha curato tra l’altro le attività di intercettazioni, compresa, come recita la formula ufficiale, «la loro refutazione nella parte occlusiva» che precede la stesura dell’informativa.


Dopo le due testimonianze l’iter processuale proseguirà nel mese di dicembre, a partire dal giorno 5. In quella sede, salvo ulteriori intoppi, riprenderà la testimonianza del capitano dei ROS De Lellis che probabilmente occuperà più di un’udienza. Il resto del mese dovrebbe essere dedicato all’interrogatorio dei testi esteri citati dall’accusa, chiamati a deporre in aula sulle triangolazioni internazionali effettuate dagli ideatori della presunta evasione. Non è escluso che l’esame dei testi presentati dalla Procura possa chiudersi entro il 2011. In ogni caso il Presidente della Prima Sezione penale, il dottor Giuseppe Mezzofiore, ha aggiunto al calendario una nuova udienza, fissata per il 5 gennaio 2012.


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