“Iva telefonica”. Sentiti ieri i marescialli De Luca e Fasano


Identificate in forma ufficiale le intercettazioni effettuate da GdF e ROS


Il processo per l’“Iva telefonica” è ripreso ieri con la testimonianza di Alessandro Fasano, maresciallo capo della Guardia di Finanza, e del maresciallo dei ROS Giovanni De Luca, uno dei più stretti collaboratori del capitano Francesco De Lellis, già sentito in aula dal PM Giovanni Bombardieri lo scorso 21 ottobre che ha partecipato alle indagini fin dalle prime battute, cioè dall’epoca della denuncia dell’imprenditore laziale Vito Tommasino a carico di Luca Berriola. I due militari hanno ricostruito in aula gli estremi delle intercettazioni telefoniche e delle caselle di posta elettronica. Per ogni utenza sottoposta a controllo sono stati elencati: data, orario, identità del comunicante e del comunicato. Un’udienza che ha consentito di esaurire una serie di incombenze tecniche, che verranno completate con la seconda parte della testimonianza del capitano De Lellis, in una delle udienze di dicembre.


Il processo ripartirà il 5 dicembre con la seconda parte della deposizione di Gianfranco Ciccarella, già Responsabile dal 2005 dell’Area Network di TIS.


Nell’udienza di ieri l’avvocato Ambra Giovene, difensore di Gennaro Mokbel, ha anticipato una dichiarazione spontanea del suo assistito, assente per un aggravamento delle sue condizioni di salute. La dichiarazione spontanea, ha riferito l’avvocato Giovene, riguardava «ciò che i giornali purtroppo in maniera molto invasiva stanno riferendo per un’operazione che non lo riguarda affatto e cioè (…) in merito alla vicenda Enav».


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