“Iva telefonica”. In aula il maresciallo Fasano e il capitano De Lellis


Ricostruiti i collegamenti fra soggetti intercettati e utenze telefoniche in uso e alcuni passaggi delle indagini relative agli ascolti


Doppia testimonianza ieri al processo per l’“Iva telefonica”. L’udienza ha preso il via con la deposizione del maresciallo capo della Guardia di Finanza Alessandro Fasano, che ha illustrato i criteri di identificazione dei soggetti intercettati nel corso delle indagini, collegandoli alle diverse utenze telefoniche in uso variamente intestate a persone fisiche e società. Un lungo e dettagliato elenco di numeri di telefono, ma anche un passaggio obbligato in sede dibattimentale, che ha richiesto parte della mattinata.


Il capitano dei ROS Francesco De Lellis ha invece spiegato alcuni passaggi delle indagini, in esito ai vari ascolti, chiarendo come i contenuti di alcune intercettazioni motivassero possibili pedinamenti o altra attività della polizia giudiziaria.


In particolare, rispondendo alle domande del PM Bombardieri, De Lellis è entrato nel merito dei contenuti di alcune intercettazioni relative a Gennaro Mokbel, Augusto Murri e Fabio Arigoni – ascoltate direttamente in aula – cosa che ha sollevato contestazioni da parte di alcuni legali difensori che hanno definito «valutazioni» e «interpretazioni» personali le considerazioni di De Lellis in merito ai contenuti stessi.


Il processo riprenderà oggi con la parte conclusiva della deposizione di De Lellis, in attesa di ascoltare la settimana prossima alcuni testimoni residenti all’estero.


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