Il perito di Rossetti: per Fastweb le Phuncard e il traffico esistevano


Federico Ciccone scova nella rete i siti e le e-mail del business. «Erano operazioni comuni a tutte le tlc». E Fabrizio Ferrara, assistente del direttore finanziario spiega: «Lui si occupava di finanza straordinaria. E stava in via Broletto, presso la capogruppo e.Biscom»


Per Fastweb non esisteva alcuna evidenza che l’operazione Phuncard fosse fittizia. Anzi, al contrario di quanto evidenziato dalla relazione della Guardia di Finanza, esiste sia traccia dei siti che delle carte d’accesso agli stessi. È uno dei passaggi chiave della testimonianza resa al processo sull’”Iva Telefonica” del consulente tecnico Federico Ciccone, uno dei due testi chiamati dalla difesa dell’allora direttore finanziario di Fastweb Mario Rossetti. In giornata è stata infatti sentita la testimonianza anche di Fabrizio Ferrara, all’epoca dei fatti Direttore Affari Societari di Fastweb, e stretto collaboratore di Rossetti.


Davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore, Ciccone ha svolto una relazione sia sugli aspetti di mercato delle operazioni relative alle Phuncard ed al Traffico Telefonico che su quelli più strettamente tecnici. Con abbondanza di esempi e riferimenti internazionali Ciccone ha sottolineato che il mercato dei contenuti di intrattenimento per adulti «ha svolto un ruolo rilevante nello sviluppo del settore tlc». Tutti gli operatori di telecomunicazioni hanno avviato iniziative in questo settore, per cui si può dire che Phuncard e Traffico Telefonico costituivano attività assolutamente normali.


Non è corretto dire, ha aggiunto Ciccone, che i siti e, di riflesso, delle card che consentivano l’accesso, non siano mai esistiti. Anzi, Ciccone è riuscito a ricostruire l’esistenza del sito Phuncard.net (affiancata da Phuncards.com) e delle e-mail relative alle carte d’accesso ai siti.


Per quanto riguarda il Traffico Telefonico non mancano esempi di iniziative analoghe sul mercato globale. Anche in questo caso il consulente ha potuto produrre in giudizio l’esempio di un’iniziativa australiana le cui dinamiche (come emerge dal carteggio legato ad una causa civile) sono assai simili a quelle contestate a Fastweb come irragionevoli. Infine, lo stesso Ciccone ha spiegato perché, dal punto di vista tecnico, fosse tecnicamente rilevante l’intervento di Fastweb per la realizzazione dell’operazione. La società tlc si occupava della gestione e del trasferimento del traffico e, inoltre, aveva un ruolo chiave nel billing nel contabilizzare il traffico in entrata e quello in uscita.


La testimonianza di Ferrara è servita a ricostruire il ruolo, le competenze e l’attività effettivamente svolta da Rossetti. In quegli anni, ha confermato Ferrara, Rossetti si è occupato di finanza straordinaria, senza avere alcuna mansione nelle materie contestate. Non a caso, ha aggiunto Ferrara, Rossetti lavorava negli uffici della capogruppo e.Biscom in via Broletto e non presso la sede operativa di Fastweb in via Caracciolo. Sia dal punto di vista logistico che delle mansioni, insomma, Rossetti appare estraneo a qualsiasi legame con le attività contestate.


Cala così, per questa settimana, il sipario sul processo. L’udienza di giovedì 1 giugno, infatti, è stata cancellata. Si riprenderà il giorno 5.


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